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Vigili urbani pronti allo sciopero e alle dimissioni

 Si dicono delusi e amareggiati. Pronti alle dimissioni e a chiedere di essere trasferiti in mobilità, destinati ad altri settori. Non escludono una o più giornate di sciopero. Preannunziano la presenza in massa nel giorno del processo in Tribunale e si autotasseranno per pagare le spese legali dell’ispettore rimasto ferito nei tafferugli della scorsa settimana. Mai visti così arrabbiati i vigili urbani. L’assemblea promossa ieri dai sindacati di categoria, svoltasi nel salone delle bandiere di Palazzo Zabca, di fatto non è stata dichiarata chiusa: «È come se fossimo in seduta permanente e lo saremo fino all’incontro con l’assessore Cacciola e al processo del 18 settembre». Gli iscritti al Silpol e alla Cisl Funzione pubblica non fanno sconti all’amministrazione comunale. «Non può essere sufficiente la solidarietà e neanche la piena difesa del corpo di polizia municipale da parte dell'assessore Cacciola. Troppo facile dire “siamo solidali”, ma qui parliamo dei vigili urbani, di coloro che stanno sulla strada 24 ore su 24 per garantire l’ordine pubblico e il controllo del territorio». Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Fp, ritiene che quanto accaduto durante e dopo l’ormai famigerata vicenda della tenda di via Cannizzaro rappresenti un vero “spartiacque”: «I vigili urbani di fatto non hanno più nessuna garanzia per la loro incolumità e per la loro sicurezza perché l'Amministrazione, con le proprie dichiarazioni e con il proprio comportamento, sembra autorizzare qualsiasi iniziativa. E non può bastare la dichiarazione del comandante Ferlisi che, stranamente, ancora una volta dichiara che “non starà un giorno di più al comando e si occuperà solo dell'Avvocatura”». L'assemblea ha deciso di andare avanti probabilmente fino allo sciopero. «C'è in gioco il vivere civile e sociale di una collettività che viene messa a rischio per la superficialità con la quale questa Amministrazione affronta la vicenda. Il problema non è solo quello dell’incolumità e della delegittimazione. C'è un corpo allo sbando, un organico ridotto oltre ogni parametro minimo con il personale provato e prossimo alla pensione. L’Amministrazione deve riflettere – ha concluso Emanuele – perché i lavoratori della polizia municipale sono pronti alle dimissioni con richiesta di mobilità in altri servizi». Gli stessi concetti ribaditi, seppur con toni diversi, anche dagli altri rappresentanti sindacali, tra i quali Piero Allegra (rappresentante di categoria della Cisl Fp) e Giuseppe Gemellaro, responsabile del Silpol. Qualche frizione interna all’assemblea si è registrata durante l’intervento della segretaria della Cgil Funzione pubblica Clara Crocè, accusata di essere troppo “morbida” nei confronti della Giunta. Gemellaro e Allegra hanno chiarito che non c’è alcuna «strumentalizzazione politica»: «I fatti sono stati e sono evidenti, come la presenza dell’assessore Ialacqua durante una manifestazione che non era certo a favore della polizia municipale e come le sue stesse dichiarazioni. Non possiamo accettare che ci siano due pesi e due misure e che l’amministrazione abbia quasi messo in dubbio la versione dei fatti che è poi agli atti del processo. L’ispettore si è ferito durante un’operazione di ripristino della legalità, non c’è un’altra tesi o un’altra verità». Anche il sindaco Accorinti si dice “amareggiato”. «Più di ribadire la nostra piena e incondizionata solidarietà alla polizia municipale cosa posso dire o fare? L’assessore Ialacqua, la persona più mite e buona al mondo, ha chiarito di non essere sceso in piazza “contro” i vigili urbani. L’assessore Cacciola ha firmato un comunicato che ha riassunto la posizione dell’intera Giunta. Io sono sempre stato a fianco dei vigili, in qualsiasi episodio sia avvenuto nel corso di questi due anni, e nessun sindaco prima di me lo aveva fatto. Se vogliono fare di questa vicenda un caso politico per “destabilizzare” il Comune, sappiano che noi non ci stiamo. Andiamo avanti, perché abbiamo la coscienza a posto. E su questi temi nessuno ci potrà mettere sulla difensiva, perché non c’è niente da cui dobbiamo difenderci»

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