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La Giunta in ritiro
«Ripartiamo con slancio»

 Dopo una settimana segnata dalle incursioni anarchiche in città, adesso si spera che al centro del confronto politico-amministrativo tornino i temi che davvero stanno a cuore ai messinesi (e il decoro urbano è uno di questi). L’amministrazione comunale ha deciso di chiudersi in ritiro, più o meno spirituale. Nel week-end appena trascorso Renato Accorinti, i suoi assessori e il segretario-direttore generale Antonio Le Donne, si sono isolati da tutto e da tutti, ritrovandosi in un agriturismo sui Nebrodi. Era l’occasione tanto attesa, quella già prevista in calendario appena trascorsi i due dall’insediamento della Giunta. Un confronto interno serrato, durante il quale si sarebbe dovuto discutere innanzitutto dei problemi legati alla gestione dei servizi sociali. Sappiamo, poi, come è andata a finire. Il prof. Nino Mantineo, spiazzando tutti, ha anticipato i tempi, con il durissimo “j’accuse” contenuto nella lettera inviata al sindaco e a Le Donne e resa pubblica in anteprima dal nostro giornale. Inevitabili le ripercussioni, con le dimissioni di Mantineo e la nomina, a stretto giro di posta, della nuova assessora, la dottoressa Nina Santisi. L’altro caso spinoso, affrontato nel fine settimana, è quello riguardante Daniele Ialacqua e i suoi settori (Ambiente, Igiene cittadina, Cimiteri). Già in agenda erano segnati in rosso gli appunti sull’emergenza rifiuti che ha contrassegnato gli ultimi mesi e che è stata affrontata, ma non del tutto risolta. La vicenda del sit-in davanti al Tribunale da parte di chi ha solidarizzato con gli attivisti della “tenda di via Cannizzaro” finiti agli arresti domiciliari e che ha visto anche la presenza di Ialacqua in piazza, sembra avere accentuato lo stato d’isolamento dell’assessore rispetto al resto della Giunta. Il comportamento di Ialacqua –difeso a spada tratta dal sindaco –non è andato giù ad alcuni colleghi, in particolare a Gaetano Cacciola, che ha la delega alla Polizia municipale e che è stato costretto, in fretta e furia, a convocare il comandante dei vigili urbani per esprimere la solidarietà dell’intera amministrazione nei confronti dell’ispettore rimasto ferito nei tafferugli con gli anarchici. Anche Sergio De Cola ha lasciato intendere di non aver condiviso la presenza, quanto meno inopportuna, di uno componenti della giunta in una manifestazione di contestazione nei confronti dell’intervento della stessa polizia municipale e delle forze dell’ordine, oltre che delle decisioni della magistratura. Quando una macchina sbanda, ed è sotto gli occhi di tutti perda colpi, o si manda ai “box” per una revisione completa o la si ferma definitivamente e la si manda a rottamare. Il sindaco Accorinti ha voluto fortemente questo “ritiro”, come un momento di “verità”, di confronto franco, leale, anche duro, dal quale però ripartire con slancio per affrontare la fase decisiva. L’autunno probabilmente sarà la stagione che farà da spartiacque. Le sempre più insistenti voci di una mozione di sfiducia ormai pronta da essere presentata in aula (c’è chi scommette sulla caduta della giunta Accorinti entro Natale) non scoraggiano l’amministrazione, anche se il clima “pesante” certamente non aiuta la soluzione dei problemi e molte reazioni (il più delle volte sbagliate) dello stesso sindaco e di alcuni assessori sembrano essere dettate proprio dalla sensazione d’essere “accerchiati”. Il prefetto che non perde l’occasione di “bacchettare” Palazzo Zanca, Confindustria e sindacati su posizioni molto critiche, una serie di associazioni pronte a mobilitarsi e ad autoconvocarsi per gli “Stati generali della città di Messina”, una parte della stessa dirigenza comunale che sembra far la fronda, i mugugni delle Circoscrizioni, i “fucili” puntati quotidianamente dal cosiddetto “fuoco amico”: tutto ciò, secondo Accorinti, fa parte di una precisa strategia volta a porre fine all’esperienza avviata nella primavera-estate del 2013. Ma l’amministrazione non ci sta a immolarsi come San Sebastiano ed è pronta alla controffensiva, soprattutto con un cambio delle strategie comunicative fin qui adottate. «Facciamo tanto, abbiamo raggiunto una serie di risultati importanti ma non riusciamo a farlo capire alla gente», è l’autocritica del sindaco e dei suoi assessori.

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