Sono stati l’intera mattinata nei corridoi di Palazzo Piacentini, davanti all’aula C dove si è aperto il processo per direttissima, davanti al giudice monocratico Massimiliano Micali e alla presenza dell’avvocato Carmelo Picciotto, difensore dei due attivisti accusati di lesione, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali della polizia municipale hanno voluto far sentire la loro vicinanza nei confronti dei colleghi e in particolare dell’ispettore rimasto ferito durante i tafferugli scoppiati a seguito dello sgombero della tenda nell’aiuola davanti all’Università. In serata, poi, alla luce delle dichiarazioni rilasciate al microfono di Rtp da parte del sindaco Accorinti e dell’assessore Ialacqua, è arrivata la dura presa di posizione del Coordinamento della polizia municipale della Cisl Funzione Pubblica, rappresentato da Piero Allegra, Pancrazio Puglia e Antonio Caputo, che evidenziano come «le gravi dichiarazioni rese oggi alla stampa cittadina, oltre a delegittimare l'intero Corpo della polizia municipale nei riguardi a quella parte di opinione pubblica poco incline al rispetto delle regole, abbia creato sconcerto ed indignazione fra tutti i lavoratori del settore». Nella nota si legge come «già fosse inaccettabile l'iniziale silenzio del sindaco, dell'assessore alla polizia municipale e di tutta la giunta comunale rispetto ai recenti fatti di cronaca per i quali alcuni dei consapevoli attori si sono resi protagonisti di attività penalmente rilevanti. Ma i due amministratori, oggi, oltre ad evidenziare paradossalmente l'inopportunità dell'intervento a salvaguardia del decoro cittadino, hanno messo in dubbio che l'ispettore coinvolto abbia subito lesioni, refertate dal Pronto Soccorso, con una prognosi di 7 giorni, derivanti dalla resistenza “poco passiva” di una attivista». Il Coordinamento chiede al comandante Ferlisi, al consiglio comunale e a tutti coloro che rappresentano le istituzioni cittadine di prendere posizioni in merito.