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"Il Comune salvi i commercianti messinesi"

Non isole pedonali, ma una vera e propria task force per affrontare la desertificazione commerciale, per sostenere i negozianti messinesi che stanno vivendo uno dei  momenti più difficili della storia. Si deve cominciare  a programmare, non soltanto in vista delle festività natalizie,  un piano di interventi che veda il comune agire come motore propulsore. Per la consigliera dell'Udc, Maria Perrone, palazzo Zanca non può permettere il protrarsi di una crisi che, a lungo andare, sta coinvolgendo non un settore solo,  ma l'intera economia cittadina. Al centro della proposta,  già inviata al sindaco Accorinti e all'assessore Panarello, c'è l'istituzione di un tavolo permanente interistituzionale che funga sia da laboratorio, per produrre idee innovative, che da organismo attivo per il monitoraggio di tutta una serie di dati sensibili, come i prezzi dei canoni di affitto delle botteghe. Quindi l'intervento principale, secondo l'esponente dell'Udc, deve essere quello diretto sui commercianti, attraverso sgravi fiscali sui tributi comunali, anche fino al 50% per le attività più in crisi e la creazione di un fondo comunale per il commercio, come già accaduto a Venezia e a Bari, per permettere a chi rischia di dover abbassare per sempre le saracinesche di potersi, invece, riprendere. Inoltre, per stimolare ed invogliare i potenziali acquirenti ad andare in centro, e non soltanto in occasione delle festività, ma anche nei fine settimana, Maria Perrone suggerisce di istituire una linea Atm gratuita, dalle periferie,  per chi lascia l'auto nei parcheggi pubblici. In questo caso potrebbero essere previsti anche abbonamenti agevolati su misura. Toccherebbe sempre al Comune infine, immaginare una sorta di stagione di eventi da tenersi  nelle aree commerciali per intrattenere i cittadini tra un acquisto e l'altro. Maria Perrone chiosa ironizzando su un recente comunicato del sindaco: “piuttosto che interessarci dell'estetica delle vetrine dei negozi falliti- dice- aiutiamo quelli ancora aperti, a non avere lo stesso destino” . 

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