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I carabinieri sequestrano mozzarelle al Policlinico

 Mozzarelle scadute distribuite ad alcuni pazienti in corsia. Una svista clamorosa. Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Gazzi in collaborazione con il Nucleo tribunali hanno presentato un’informativa in Procura e hanno denunciato la ditta assegnataria del servizio di ristorazione per il Policlinico, un’impresa con sede in provincia di Vicenza, deferendo alla magistratura il rappresentante legale. I reati contestati sono quelli previsti dall’art. 5 della legge n. 283/62 (“S o m m inistrazione di alimenti in cattivo stato di conservazione”) e dall’art. 444 c.p. (“Commercio di sostanze alimentari nocive”). Le indagini sono scaturite grazie all’intervento di un maresciallo dei carabinieri in forza al Nucleo tribunali di Messina, quando la sera del 24 agosto è andato a visitare un congiunto ricoverato nel reparto di Medicina interna del Policlinico. Una volta in camera il sottufficiale ha avuto modo di accertare che nella stessa serata la ditta vicentina aveva distribuito, per la cena, ai pazienti ricoverati, alcuni prodotti alimentari a base di latte, ovvero mozzarelle, scadute di validità per la commestibilità già alcuni giorni prima. Il sottufficiale si è accorto che proprio al familiare era stata consegnata una mozzarella, con data di scadenza già superata, ancora regolarmente confezionata. Dalle cartine di confezionamento relative allo stesso prodotto deteriorato, il militare ha poi accertato che purtroppo, altri latticini scaduti erano stati già consumati da alcuni dei pazienti, tra i quali c’erano persone affette da gravissime patologie al fegato. Vista la gravità del fatto e considerato che quando i prodotti caseari quando scadono di validità, perché deteriorati o in cattivo stato di conservazione, sono altamente pericolosi per la salute, il sottufficiale in prima battuta ha contestato l’a c c aduto al medico di turno che era presente in corsia, e successivamente ha chiamato i colleghi della stazione di Gazzi. I militari hanno quindi sequestrato la merce e stanno proseguendo nelle indagini per capire di chi fosse la responsabilità della vigilanza sul vitto somministrato alle persone ricoverate. Il caso è stato segnalato dai carabinieri anche alla Direzione generale e alla Direzione sanitaria del Policlinico, che hanno subito attivavano le verifiche di propria competenza, comunicando anche la vicenda all’Asp di Messina e alla Commissione interna di vigilanza.

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