Fino ad oggi era un tormentone tutto nostrano. Fin che si è trattato delle continue accuse del sindaco Accorinti e della sua giunta nei confronti di quelli che c’erano prima, rei, a loro dire, di aver provocato tutti quei nodi venuti al pettine oggi, aveva tutto il gusto di una sorta di prosecuzione di una campagna elettorale mai finita, di uno slogan abusato, tanto che neanche gli amministratori del passato hanno mai davvero reagito. Ma la reintepretazione di quella frase, usata per propagandare un evento dedicato alle nuove e moderne forme di amministrazione della cosa pubblica, che giudica tutti quelli che c’erano prima di Accorinti collusi con la mafia, offende l’intera città. Sicuramente sarà stato molto suggestivo per chi vive oltre confine e, magari, ha divorato per anni le numerose stagioni della serie televisiva la Piovra, sottotitolata, poter annunciare di avere fra gli ospiti dei rari siciliani onesti. La frase incriminata campeggia sul profilo twitter del Transeuropa festival, organizzato nella prima settimana di Ottobre per promuovere la cittadinanza attiva nella civilissima Belgrado. Nell’annunciare la presenza del movimento Cambiamo Messina dal Basso, gli organizzatori scrivono che “nel disastro di una città, Messina, in Sicilia, amministrata per decenni da partiti collegati alla mafia, un movimento civico-politico è riuscito a sollecitare la spinta positiva della popolazione ed ha vinto le elezioni locali. Ed è stato un altro movimento ad incrociare la locandina sul social, Vento dello Stretto, che, attraverso il presidente Ferdinando Croce, ha chiesto a Cambiamo Messina dal Basso, di replicare a difesa dell’intera comunità messinese. Ha risposto subito il portavoce Federico Alagna, scrivendo: “abbiamo chiesto agli organizzatori di modificare l'espressione usata, per evitare generalizzazioni che non crediamo facciano bene. Fermo restando che, se guardiamo alle vicende giudiziarie (bastano quelle siciliane, senza guardare al resto d'Italia) che hanno coinvolto i principali partiti che hanno amministrato la nostra città negli ultimi anni, qualche riflessione dovrebbe pur nascere.” Risposta che non ha convinto il consigliere comunale di Siamo Messina, Piero Adamo, il quale ha replicato a sua volta: “Si può discutere sulla qualità della classe dirigente messinese degli ultimi decenni, ma certamente non si può arrivare ad affermare che Messina sia una Città di “coppole e lupara dove, d’improvviso arrivano le uniche persone per bene che riescono a sconfiggere le forze del male. Si pensi ad amministrare – prosegue- e non a partecipare a Kermesse che per esaltare qualcosa/qualcuno finiscono per umiliare la Città.” E al sindaco Accorinti, in forma ufficiale, Adamo chiede di intervenire criticando tali affermazioni e prendendo le distanze in modo netto e preciso, dal Festival e dalla sua Organizzazione.