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Sigilli al depuratore di S. Saba

 La pioggia di denunce di cittadini e rappresentanti della 6. Circoscrizione ha sortito degli effetti. La Capitaneria di Porto-Autorità Marittima dello Stretto ha sequestrato il depuratore comunale di San Saba (e le aree circostanti) gestito come gli altri impianti della città dall’A z i e nda Meridionale Acque Messina. Nel corso dell’importante operazione di polizia ambientale, volta alla salvaguardia dell’habitat marino e costiero, e alla tutela dell’igiene pubblica ed alla tutela del demanio marittimo dello Stato, sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria i responsabili della struttura. Rinvenuti i rifiuti prodotti, il personale della guardia costiera intervenuto ha riscontrato il malfunzionamento dell’impianto causato dalla parziale rottura di uno dei sedimentatori. Inoltre sono state rintracciate numerose deficienze nella gestione dei rifiuti e nella tenuta della documentazione prevista dal Codice Ambientale, attestante il corretto smaltimento dei fanghi di depurazione, rendendo impossibile risalire in alcuni periodi alla produzione ed al relativo smaltimento. L’ordinanza di convalida del sequestro è stata firmata del Gip Maria Militello, su richiesta del Pubblico Ministero, Alessia Giorgianni. Proprio nelle scorse ore il consigliere Mario Biancuzzo aveva evidenziato la presenza di sostanze fangose sulla spiaggia e in mare proveniente dal torrente Mella. Contattando il personale in servizio presso il depuratore, aveva ricevuto rassicurazioni sul perfetto funzionamento dell’impianto: scartata l’ipotesi di eventuali perdite. Nel corso degli anni, però, si sono ripetuti gli appelli in riferimento ai cattivi odori e all’inquinamento che sarebbe stato prodotto in uno dei tratti più belli e frequentati della costa messinese. Una struttura “schiacciata” dal peso di una popolazione che d’estate è dieci volte quella dell’inverno, con tutto ciò che ne consegue in termini di funzionalità. Intanto un’altra emergenza, da ben due mesi, tedia altri cittadini: è quella che si registra a Ganzirri, lungo la via Consolare Pompea, davanti all’istituto ortopedico. I liquami maleodoranti di una fogna “esplosa” invadono la sede stradale che, di fatto, è continuamente allagata. A nulla sono servite le lamentele dei residenti e dei tanti automobilisti e a nulla sembra servire anche la presenza, a poca distanza, della sede della 6. Circoscrizione. Inoltre la segnalazione è stata trasmessa agli organi competenti dall’ex consigliere Pasquale Arena. Anche in questo caso però nessuno è intervenuto e nessuno sembra volersi interessare per risolvere il problema. La fogna, oltre a rappresentare un serio rischio igienico, è un continuo pericolo per la circolazione stradale e per i pedoni che, di fatto, non possono più percorrere perché continuamente allagato il marciapiede lato monte della via Consolare Pompea.

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