Il fuoco di fila è tutto di ieri. E non è la prima volta. Tre lettere, una di seguito all’altra, anche come numero di protocollo, e con gli stessi destinatari. A mettere in mora il sindaco e la giunta con il segretario generale le Donne e il Dirigente dell’Area Finanziaria Cama, sono di nuovo i Revisori dei Conti che non perdono l’occasione per rimarcare il comportamento “grave e reiterato” – scrivono- degli uffici comunali nel sottoporre al Collegio la documentazione da valutare appena a ridosso delle scadenze previste dalla legge. E nel caso specifico non si tratta di bazzecole, bensì del monitoraggio del Patto di Stabilità per l’anno in corso. La pratica è arrivata solo alle 13.19 di ieri e i revisori dovrebbero esitarla entro lunedì. L’organismo comunica, quindi, che, non potendo ragionevolmente effettuare le valutazioni di legge, si riserva di non sottoscrivere l’attestazione. E non finisce qui. A rischio ci sarebbe anche l’ordinanza del sindaco Renato Accorinti, firmata nei giorni scorsi per affidare direttamente all’Amam i servizi di altre società partecipate (in questo caso dell’ato3) con il conseguente passaggio di dipendenti. A parte che anche stavolta non manca la stoccata sul fatto di averlo appreso soltanto dalla stampa, ma “tali atti- spiegano Dario Zaccone, Giuseppe Zingales e Federico Basile – sono possibili solo previa approvazione di un piano industriale complessivo della partecipata che tenga conto, fra l’altro, oltrechè della compatibilità con la situazione economico –patrimoniale della società, anche delle previsioni di distribuzione di utili, attese e indicate- aggiungono- nel Piano di Riequilibrio Finanziario che è ancora in fase di valutazione da parte della Commissione ministeriale.” Infine, non meno importante, la terza lettera con l’ennesimo appunto dei revisori agli amministratori. Lo aveva sottolineato anche la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile che si rischiavano sanzioni per la mancata pubblicazione degli indicatori annuali e trimestrali di tempestività dei pagamenti, prevista dalla legge. E ancora una volta il Collegio parla di reiterato e ingiustificato mancato adempimento.
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