Fermate subito il progetto di costruzione del nuovo porto di Tremestieri. A lanciare l’appello sono le principali associazioni ambientaliste italiane WWF, Italia Nostra e Associazione mediterranea per la natura secondo le quali il nuovo porto verrebbe realizzato in un’area ad alto rischio idrogeologico a sud dell’attuale scalo. La scelta temporale della richiesta non è per nulla casuale. Infatti martedì al Ministero dei Trasporti si terrà la riunione decisiva che dovrebbe consentire di rimuovere gli ultimi ostacoli che fin qui hanno impedito il completamento dell’opera da 80 milioni che consentirebbe di liberare definitivamente la città dal passaggio dei TIR. Il ministro Del Rio sarà chiamato a risolvere il nodo del finanziamento da 35 milioni della banca Dexia che presto salterà e quello dei poteri speciali da concedere ad Accorinti.
Le associazioni ambientaliste a tre giorni dal vertice lanciano l’allarme e chiedono ai ministri Delrio e Galletti di revisionare la procedura di Valutazione d’impatto ambientale. Le tre associazioni considerano sacrosanta la battaglia per impedire il passaggio dei mezzi pesanti dal centro cittadino ma non condividono l’ampliamento del porto di Tremestieri. Puntano piuttosto sul progetto già pronto e finanziato della via Don Blasco che collegherà il porto storico con le autostrade nell’attesa di una verifica sull’approdo a sud. WWF, Italia Nostra e Man avanzano dubbi anche sui pareri favorevoli espressi sul progetto vincitore dell’appalto rilasciati dalla Commissione tecnica Via Vas ritenuti datati e carenti.
In 20 pagine le associazioni ripropongono le osservazioni già inviate nei mesi scorsi alla Commissione Via Vas. Fra gli impedimenti alla realizzazione della nuova opera la circostanza che sorgerebbe in un’area in cui sboccano tre fiumare, la presenza al Vallone Guidari di una discarica di inerti che potrebbe riversarsi nel torrente e raggiungere la foce, il fatto che l’Enea indica valori massimi di rischio e pericolosità nella zona riguardo la propensione all’erodibilità ed al rischio di crolli e le recentissime modifiche dei materiali in area ad alto rischio sismico. Tutte situazioni, secondo gli ambientalisti, che renderebbe dannosa e pericolosa la costruzione in quell’area di un’opera come il nuovo porto di tremestieri
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