Persone in lista d’attesa negli ospedali cittadini per mancanza di sangue. Non è un allarme ma è quello che sta accadendo. E se tutto ciò può andar bene per gli interventi programmabili non è pensabile quando si registra un’urgenza. Il limite, sottilissimo, tra una situazione grave e un’urgenza è determinato da parametri ben definiti e dalla percettibilità degli operatori. Alla clinica Cristo Re ci sono al momento sette persone in lista d’attesa per essere operate. Una situazione piuttosto grave si è verificata venerdì scorso per un intervento di rottura di un femore e un braccio ancora non effettuato per la mancanza appunto di sangue del gruppo 0 Rh positivo. Un caso delicato relativo ad una persona invalida che ha scatenato, in questo caldo week-end estivo, una catena di solidarietà tra semplici cittadini e operatori del settore messi a conoscenza dell’accaduto. Gli ospedali cittadini hanno dei precisi riferimenti e al centro sangue del Papardo, riaccreditato a metà giugno e attivo tutti i giorni dalle 8 alle 11,30, si riforniscono le cliniche Cristo re, Cot, Carmona, S.Camillo e Cappellani. Dopo la richiesta di Rtp e l’appello circolato sui social network il sangue per la paziente è stato reperito e domani potrà essere operata. Il centro sangue del Papardo ha chiesto aiuto alla Brigata Aosta e ai donatori iscritti negli elenchi dell’Admo. Persino alcuni dirigenti e il personale hanno dato il buon esempio. Per venire incontro alle esigenze degli eventuali nuovi donatori nei prossimi giorni si provvederà alla stipula di una convenzione tra Centro trasfusionale Papardo e Avis per posizionare un’autoemoteca davanti all’ospedale Piemonte e avere così un altro punto di riferimento in città. Nel ricordare che si può donare il sangue dai 18 ai 65 anni e con un intervallo di tempo di almeno tre mesi, tra una donazione e un’altra, ciò che gli operatori tengono a precisare è che chi dona ha dei vantaggi come ad esempio il controllo periodico e gratuito dello stato di salute con esami accurati e visite mediche.