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E' questione di Porti

Questione di porto, quello nuovo e quello vecchio. Quello che verrà e quello che resta, tuttora, l'unico vero approdo a sud.
Servono certezze per entrambi: quelle finanziarie per il grande porto quelle  gestionali per il piccolo.
Alla vigilia del primo esodo che dovrebbe spostare una ventina di corse al porto storico sembra avviato alla conclusione l'iter per l'aggiudicazione della gara per la gestione del porto a sud. Il 31 luglio è fissata la terza ed ultima seduta della commissione aggiudicatrice. Una sola l'offerta arrivata, quella della Comet e finora non sono sorti impedimenti di alcun genere. 
Una volta definita la gara, però passerà un altro mese- quello di agosto- per tutte le verifiche amministrative e quindi l'assegnazione definitiva e il contratto non potranno essere siglati prima di settembre. Aspettano i 35 terminalisti che da dieci anno lavorano su quella banchina. Aspettano da un anno esatto perchè il 31 luglio 2014 andò deserta la prima gara d'appalto e perchè da allora si opera in regime d  banchina libera e quindi, per loro con meno certezze. Si domandano” Chi ci ha guadagnato in tutto questo tempo? L'autorità portuale  non ha percepito il canone che a sua volta è stato risparmiato dalla Terminal Tremestieri, formata da Caronte e Tourist, bluferries e Meridiano lines, mentre i dipendenti – scrive Nino Di Mento della Fast Confsal Porti- a causa degli insabbiamenti rimanevano in cassa integrazione”. A proposito dell'attuale approdo presto partiranno i lavori per la recinzione dell'imbocco della chiocciola, opere che torneranno utili anche in vista del novo porto.
A  proposito di grandi opere, fa un certo effetto sapere che l'inaugurazione della nuova grande darsena del porto di catania- costo circa 120 milioni di euro- sia avvenuta, con tanto di ministro ma anche  autorità istituzionali messinesi -  a bordo di una di quelle “Autostrade del Mare” della cartour che fino all'anno scorso erano a Messina e salpavano verso Salerno.
La visita a sorpresa di Graziano Delrio a Messina ha dato modo a tutti gli attori di percepire come  mentre intorno alla città è un fermento di attività legate alla portualità, la grande infrastruttura che dovrà sorgere a Sud ancora non decolla. L'accelerazione deve avvenire al più presto e per questo la prossima mossa sarà quella di chiedere a Delrio, prima ancora dei poteri speciali, un autorevole intervento per riunire intorno ad un tavolo tutti i finanziatori dell'opera. Al di là degli annunci la ventina di milioni della regione sono stati solo promessi ma mai decretati. La trentina del Ministero dovrebbero passare dal mutuo alla disponibilità diretta del progetto. Ma se tutti, una volta per tutte, non si siedono intorno al tavolo per mettere mani al portafogli, si rischia che Messina rischi di partecipare sempre alle inaugurazioni degli altri   

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