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Guasti e liquami, incubo a San Saba

 Dopo la spiaggia tinta di nero petrolio del 4 luglio, ancora gravi e ripetuti problemi igienico-sanitari nella contrada Mella di San Saba, derivanti dalle pompe di sollevamento che ricadono in prossimità di prime e seconde case. Insomma una situazione intollerabile e non solo per lo sfregio all’ambiente costiero e a un mare azzurro che richiama ancora centinaia di bagnanti. A denunciare con forza le nuove perdite, stavolta non fanghi ma liquidi ammorbanti – la prima volta sabato sera, poi domenica di buon mattino e per la terza volta nel tardo pomeriggio – sempre il consigliere di quartiere Mario Biancuzzo, che risiede nella zona e viene subito mobilitato. Biancuzzo, esasperato, ipotizza perfino che il vecchio depuratore di San Saba, pur notoriamente sottodimensionato rispetto alle utenze estive, possa essere il bersaglio di qualche sabotatore dagli oscuri propositi. Non si contenta più di interventi tampone, richiede un sopralluogo del direttore tecnico dell’Amam, l’ing. Luigi La Rosa, un’indagine del direttore generale del Comune Antonio Le Donne, controlli in mare della Guardia costiera e anche, vista l’escalation di episodi, l’interessamento della Procura. «Io temo – scrive Biancuzzo – che qualcuno faccia sabotaggi e riesca in qualche modo a staccare le pompe di sollevamento. Ma a che scopo? Non ne sono sicuro, ma devo pensare che le pompe si staccano da sole?». Un approfondimento, certo, non guasterebbe anche per informare i cittadini sulle soluzioni per eliminare simili casi d’inquinamento. Sui costi, la volontà di attuarle. Ieri, a Mella, decine di famiglie, nauseate dal fetore lì dove avrebbero voluto godersi sole e mare, o casa propria, si appellavano alle Istituzioni e alla Gazzetta. Il signor De Francesco – racconta Biancuzzo –mi avvisava, alle 19.20, che davanti alla sua casa i liquami hanno invaso la strada sterrata per oltre 60 metri, poi i liquidi si sono dispersi in spiaggia e hanno raggiunto il mare». Ancora: «Qui c’è rischio di malattie infettive. Vanno prelevati campioni di acqua per accertare se il mare è inquinato, inviati bob cat per eliminare la terra e la sabbia piene di melma. La puzza si avverte nel raggio di 100 metri».

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