Le condizioni meteo di queste ultime settimane consentono ancora sonni tranquilli e anche nelle prossime, all’orizzonte, non si intravedono nubifragi. Ma questo è lavoro per gli specialisti della materia. Il dato oggettivo è che la rampa di uscita dello svincolo S.Filippo non gode del franco idraulico di sicurezza. Tra il letto del torrente e il punto più basso dell’impalcato c’è poco più di un metro. Lo abbiamo testato con mano e senza il misuratore perché non serviva di tanto. Siamo, quindi, abbondantemente sotto la soglia minima e non bisogna essere un tecnico per valutare la potenziale situazione di pericolo. A rendere il quadro ancora più drammatico, la presenza di inerti e suppellettili varie perché quest’area è la classica terra di nessuno dove, senza controlli, è possibile scaricare di tutto. L’acqua ha creato il suo percorso ma in caso di piogge violente, settembre del resto non è molto lontano, c’è la concreta possibilità che la struttura possa subire dei danni anche rilevanti. Sarebbe, pertanto, opportuno, che chi di competenza, per esempio l’assessore alla protezione civile del comune di Messina, preda atto della situazione, magari approntando un serio piano di prevenzione del rischio idrogeologico. Negli ultimi anni, il torrente S.Filippo è stato pulito e risagomato solo nella parte più a valle. Ma questi interventi rischiano di rimanere fini a se stessi senza una strategia a più ampio respiro. Ripulire dal basso non è, quindi, lo slogan giusto. Meglio farlo con cognizione di causa, eliminando tutte le criticità.
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