Di certo, al momento, per il Messina c’è solo l’iscrizione al campionato di serie D, un passaggio, comunque obbligato per la società giallorossa per ottenere i vecchi crediti vantati, in particolare, quelli derivati dall’impiego dei giovani nello scorso torneo di Lega Pro. A fare discutere è la posizione ambigua del presidente Pietro Lo Monaco che, pare, secondo le ultime indiscrezioni raccolte, non sembra così sicuro di continuare a guidare il club, specialmente in un campionato di quarta serie che non lo vedrebbe protagonista. Un quadro, comunque, soggetto a mutamenti, in linea con gli umori del proprietario.
Il Messina, non è un segreto, punta alla riammissione in Lega Pro che a differenza del ripescaggio non comporta il versamento di 500.00 mila euro a fondo perduto. Ma per tutto questo bisognerà attendere il processo sportivo che scaturirà dall’inchiesta “Dirty Soccer” il cui esito sarà noto, probabilmente, ad agosto inoltrato.
In settimana, la Figc ufficializzerà le società escluse dalla Lega Pro e solo successivamente aprirà i termini per il ripescaggio. Nessuna novità, invece, sul fronte “ I Treni del Gol” che ha messo sotto la lente d’ingrandimento il match tra Messina e Ischia. Ma dopo gli avvisi di garanzia, i vertici giallorossi non sono stati ancora sentiti dalla procura di Catania e non si sa se verranno interrogati.
Nelle more per il Messina c’è la serie D per la quale il sodalizio peloritano potrebbe attrezzarsi anche in pochi giorni. Difficile, però, ipotizzare un campionato a vincere con la stessa proprietà che nell’ultima uscita ufficiale ha detto chiaro e tondo di non disporre di fondi necessari per proseguire l’attività. Quindi, in caso di quarta serie, è molto probabile che Lo Monaco lasci ad altri, anticipando i pagamenti ai tesserati di maggio e giugno per svincolare la fideiussione da 400mila euro posta a garanzia dello scorso torneo di Lega Pro. In più, nei prossimi giorni, sarà possibile visionare alla Camera di Commercio il bilancio dell’anno solare 2014 che farà chiarezza sullo stato di salute della società, sovvenzionata, e anche questo non è un mistero, quasi esclusivamente dagli esborsi del socio unico, chiamato a coprire le passività.
Diversi, in questo contesto, gli scenari ipotizzabili per il futuro ma tutto dipenderà dalla reale volontà di Lo Monaco di passare la mano. Al netto degli umori.
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