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A Lo Monaco è rimasta soltanto la carta del ripescaggio

 C’è solo un modo, non proprio economico, per ricucire lo strappo con piazza e tifoseria: presentare la domanda di ripescaggio in Lega Pro. Nella settimana che porta alla prima scadenza importante – venerdì a mezzogiorno scade il termine per perfezionare l’iscrizione in serie D – il patron giallorosso Pietro Lo Monaco sa perfettamente che l’unico modo per riconquistare Messina è quello che porta al “jolly”Lega Pro. Un’opportunità che questa proprietà ha già detto di non poter cogliere, ma allo stato attuale è la soluzione che – con mezzo milione da destinare a fondo perduto – spegnerebbe in un sol colpo la rabbia dei tifosi messinesi, che nei giorni scorsi attraverso un comunicato ufficiale hanno chiesto esplicitamente al patron di lasciare la società a costo zero, e risarcirebbe una città che da poco più di un mese si ritrova senza quel calcio professionistico riconquistato appena due anni fa. Impossibile restare indifferenti di fronte all’opportunità che partirà da Roma e passerà anche dalla città dello Stretto: Messina avrà una “promozione” tra le mani e rischierà di non poterla cogliere. Sul treno del “per - dono” Lo Monaco non potrà salirci, nonostante la speranza che possa farlo è sempre viva fin quando i termini lo consentiranno. Una chance che rischia di trasformarsi nel più grande rimpianto a tinte giallorosse se, come appare più verosimile, Messina ripartirà dalla quarta serie e aspetterà, eventualmente, di beneficiare dell’ammissione se le inchieste sul calcioscommesse dovessero penalizzare pesantemente squadre in B e Lega Pro. Quattro squadre (Barletta, Grosseto, Monza e Castiglione) hanno già alzato bandiera bianca, altre 12 hanno un’iscrizione “sub judice”: gli ambiti pass per entrare nel club delle sessanta saranno almeno 6-7 e Messina sarà nei primi posti della graduatoria di ripescaggio che la Figc non ha ancora varato. Esistono i nomi delle squadre retrocesse dalla Lega Pro (con il Messina ben posizionate anche Gubbio, Forlì e Albinoleffe; le altre sono Pordenone, Pro Patria, a rischio anche in D, San Marino e Aversa; fallito il Savoia che ripartirà dall’Eccellenza), mentre è già stata ufficializzata la griglia delle aspiranti che sognano dalla serie D. Al primo posto c’è il Sestri Levante che ha vinto i playoff e conquistato la “pole”; dietro il Monopoli, sconfitto dai liguri nella finale playoff. A chiudere il podio il Fano, risultata la migliore semifinalista. Quindi Taranto (altra semifinalista), Viterbese (prima squadra eliminata nella quinta fase), Delta Porto Tolle Rovigo, Correggese, Altovicentino, Poggibonsi e Rende. Sarà confermato il criterio dell’alternanza (ripescate nell’ordine una retrocessa dalla Lega Pro e una dalla graduatoria di D), ma il problema del Messina – e non solo – sarà prettamente economico: senza quel “maledetto” mezzo milione la Lega Pro sfumerà sul più bello. I tifosi aspettano i passi della società. Ma illudersi sarebbe un autogol.

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