L’interminabile carteggio, intercorso tra i consiglieri e il dipartimento patrimonio, non ha fatto altro che evidenziare la solita lentezza della burocrazia, ma è risultato finora infruttuoso. Prova ne è che, nonostante il tempo trascorso e l’impegno costante di Francesco Pagano e Rita La Paglia, i villaggi collinari sono sprovvisti di un presidio del 118 da quando è stata chiusa la sede di Castanea, e cioè più di un anno fa, per l’inagibilità della struttura comunale. I due esponenti di Pd e PDR avevano quindi avanzato la proposta di adibire allo scopo una parte della ex scuola elementare di Spartà, ormai chiusa da circa 7 anni, ma anche su questo per mesi è caduto il silenzio e nonostante i dati confermino la necessità di non privare l’estremo lembo della zona nord della città dell’importante presenza del 118. Infatti Castanea registrava circa 900 interventi all’anno, una quantità di richieste molto elevata. Pagano e La Paglia non demordono e stavolta si sono appellati al sindaco Renato Accorinti, nella qualità di massima autorità sanitaria, affinchè intervenga con estrema urgenza, visto che è statisticamente provato che, nel periodo estivo, anche per l’aumentare della popolazione, il numero degli interventi del 118 aumenta esponenzialmente. I due avanzano una nuova proposta, intervenendo nel contenzioso fra l’Asp e il Comune per il terreno di proprietà dell’azienda su cui sorge il mercato di Sant’Orsola e suggeriscono di dirimere la controversia offrendo a compensazione il plesso di Spartà. Ma l’assessore al Patrimonio Sebastiano Pino ha già chiarito che l’amministrazione del 118 non coincide con quella dell’Asp che, fra l’altro, ha già optato per alcuni locali nella zona Sud. Però lo stesso Pino ha garantito di essere assolutamente d’accordo con i due consiglieri sulla necessità di ripristinare il servizio di pronto soccorso e sta comunque valutando la proposta di Spartà. Ma ovviamente prima di tutto dovrà sedersi attorno ad un tavolo con i vertici del 118.
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