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Gli studenti di Messina
a Poletti: nei concorsi
non conti l'Ateneo

L'associazione Universitaria Atreju ha consegnato al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, durante la cerimonia di inaugurazione del complesso di laboratori PanLab a Messina, un documento in cui vengono illustrate le motivate critiche rivolte al contenuto dell'emendamento approvato alla delega P.a, che parla di "superamento del mero voto minimo di laurea quale requisito per l'accesso" e "possibilità di valutarlo in rapporto ai fattori inerenti all'istituzione che lo ha assegnato". Si tratta della prima protesta in Italia di questo tipo. "Il sudore degli studenti deve essere ripagato con la stessa moneta - dicono i giovani - Si cestini subito questo emendamento e la nostra Università si organizzi una volta per tutte per recuperare il terreno perso in questi anni. La nostra laurea, il nostro 110 e lode, i nostri sacrifici e le nostre competenze non valgono meno. In un Paese democratico il criterio per l'accesso ai concorsi pubblici dovrebbe in modo più assoluto essere equo e basato su principi meritocratici ma grazie all'approvazione di questo emendamento discriminatorio nei concorsi pubblici a fare la differenza non sarà più solo il voto di laurea, ma potrà contare anche l'università''.

"Il problema per noi è avere politiche attive per il lavoro e superare una logica che storicamente nel nostro paese è stata di sostegno al reddito, di sussidio e di aiuto. La logica deve essere sempre di più quella che a fronte di un sostegno pubblico ci deve essere un impegno delle persone ad avere comportamenti coerenti". Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, a margine dell'inaugurazione dei laboratori Panlab dell'Università di Messina, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sull'importanza degli uffici di collocamento e sostenendo che "i centri per l'impiego saranno uno dei perni". "Servono - ha aggiunto - i centri pubblici per l'impiego e le infrastrutture per le politiche del lavoro capaci di fare questo mestiere. Se abbiamo dei centri pubblici che sono una sorta di analisi della disoccupazione non ci possiamo meravigliare se non fanno politiche attive. Adesso con i nuovi decreti abbiamo deciso che i centri per l'impiego saranno uno dei perni per la politica del lavoro. C'è un cambio di filosofia e di logica ma c'è bisogno di tempo, della formazione di competenza per fare queste cose".

"Io credo che se c'è una competizione positiva tra gli atenei che tende a mettere al primo posto il valore è una cosa positiva. Non so se questo emendamento sia giusto o sbagliato, ma che ci possa essere sul versante dell'alta formazione un confronto vero, che viene realizzato sulla base dei risultati è un bene". A dirlo stamani il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti a margine dell'inaugurazione dei laboratori Panlab dell'Università di Messina, una struttura di ricerca e controllo della filiera alimentare, rispondendo ad una domanda dei giornalisti su un emendamento al disegno di legge della Pubblica amministrazione che vorrebbe far pesare nei concorsi pubblici non solo il voto di laurea, ma l'Università di provenienza. "L'esperienza del Panlab di Messina - prosegue Poletti - ad esempio é sicuramente positiva e quindi gli studenti che vengono da questo ateneo avranno questo valore aggiunto. Certo che c'è anche un valore nel contesto dove si opera: se c'è una situazione in cui ci sono molte più opportunità, è difficile immaginare che anche l'istituzione scientifica, culturale e universitaria non si avvantaggi di questo dato. Non si possono fare ragionamenti astratti, bisogna guardare alla realtà. Aree più dinamiche dal punto di vista economico offrono più opportunità e le istituzioni scientifiche vengono trainate. In questo caso però questa iniziativa del Panlab rende il gap minore con altre realtà perché riesce ad attirare degli investimenti. La forbice tra un ateneo e un'altro si differenzia a seconda degli investimenti: è un problema sostanziale".

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