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Molte idee e pochi soldi per la Vara 2015

Mancano sei settimane all'edizione 2015 della Vara, ma la macchina organizzativa ancora non corre. Lunedì prossimo si riunirà il Comitato Vara che incontrerà l'esecutivo di Palzzo Zanca per abbozzare un programma di massima della festività più amata e sentita dalla comunità messinese.

Come l'anno scorso, bisognerà fare i conti, appunto con i conti. Dalle casse del Comune saranno tirati fuori gli stessi 37 mila euro che sono stati spesi l'anno passato.

La rigidità nei movimenti di bilancio, impone a Palazzo Zanca solo spese indifferibili e strettamente legate, in questo caso alla sicurezza.

Gli uffici di Palazzo Zanca hanno già impegnato 10 mila euro per il cosidetto fondo economale che serve per finanziare tutte le operazioni di pronto intervento, montaggio e smontaggio della Vara.

Gli altri soldi potranno essere spesi solo dopo l'impegno di spesa che si assumerà in queste ore la Giunta. Dovranno essere acquistate le gomene, garantita la copertura assicurativa e poi le centinai di transenne che servono lungo il tragitto e a Piazza Duomo.

Insomma lo stretto indispensabile e nulla più.

Tutto quello che gira intorno alla settimana della Vara, che è difficile chiamare corollario e che invece è più giusto definire tradizione, dovrà venire fuori dalle tasche dei messinesi.

Sotto forma di sponsorizzazioni varie l'anno passato arrivarono circa 25 mila euro.

Il gruppo Franza finanziò autonomamente i tradizionali ed attesi giochi d'artificio e poi tutta una serie di iniziative scattarono l'anno scorso e anche quest'anno con un ritardo che dà il senso della perseveranza.

Dodici mesi fa nacquero la lotteria e i salvadanai nei negozi. Non fu una pesca miracolosa ma diede un supporto all'organizzazione della manifestazione. Messina fa la Vara con 37 mila euro pubblici più altrettanti privati. A Palermo il Festino di S.Rosalia muove 1 milione 800 mila euro e S.Agata a Catania vale, fra virgolette, 1,2 mlioni di euro.

E allora la Vara ha bisogno anche delle bandiere lungo il percorso, dei manifesti, di un programma che possa essere volano di economia oltre che di tradizione.

Le idee per rendere questa edizione diversa dalle altre non mancano. Una lascerebbe anche un segno permanente in un città che ricorda Vara e Giganti solo quando comincia la bella stagione. Potrbbe nascere quest'anno un primo nucleo dello sbandierato museo delle machine votive in due locali che sono stati ricavati a Palazzo Zanca nei pressi dell'Ufficio tecnico. L'associazione Amici del Museo ha diversi reperti secolari ed è pronta a metterli a disposizione della città e dei turisti. Ma da troppo tempo si attende che possa partire l'allestimento di uno spazio che Messina e la sua Vara meritano.

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