Formalmente, in Sicilia è iniziata il primo aprile. Sostanzialmente è in questi giorni che la stagione balneare è entrata nel vivo. Le spiagge cominciano a riempirsi, a mare c’è tanta gente, il lavoro vero e proprio dei lidi è ufficialmente iniziato. Anche se di lavoro ufficiale, in realtà, non si potrebbe parlare, quantomeno non per tutti. Anzi, solo per pochi.Sono appena 4 le strutture balneari che hanno ottenuto il via libera e lavorano con pieno diritto. Le altre 24 sono ancora in attesa di autorizzazione. Le procedure sono in netto ritardo, non per colpa dei titolari dei lidi, però, come chiarisce il coordinatore provinciale della Fiba Santino Morabito.
Il problema viene da lontano, dal mare per l’esattezza. Le mareggiate di febbraio e marzo hanno provocato danni ad alcune strutture, modificando anche l’orografia della costa. Diversi esercenti sono stati costretti a presentare delle varianti ai loro vecchi progetti, qui è nato il problema. Il dipartimento edilizia privata del comune ha bloccato tutto per motivi tecnici. Non riteneva di poter autorizzare le varianti in difformità al piano spiagge votato in consiglio comunale e trasmesso a Palermo anche se non ancora approvato dalla regione. La situazione è rimasta in stallo, fino a martedì scorso nessuno dei 28 stabilimenti della città aveva ricevuto l’autorizzazione. Ora pare che qualcosa si stia muovendo.
I primi quattro ok sono già arrivati, gli altri potrebbero scattare già nel corso della prossima settimana. A breve dovrebbe arrivare una nuova convocazione per i gestori che potranno ripresentare le varianti e ottenere l’autorizzazione a lavorare.
Capitolo a parte per la questione della musica. Come ogni anno, tanti residenti della litoranea si sono lamentati per gli orario e i decibel. In questo momento, vige l’ordinanza sindacale del 4 agosto dello scorso anno che disciplina giorni e orari per le serate e prevede una serie di regole da rispettare. La sensazione è che perché la situazione si stabilizzi, bisognerà attendere gli sviluppi della vicenda autorizzazioni.
Una volta definite le posizioni degli stabilimenti balneari, sarà più semplice monitorare ed eventualmente sanzionare quelli che non rispettano le regole. Di giorno e – soprattutto – di notte.
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