Parla Pietro Lo Monaco. Il patron del Messina, tra gli indagati dell’inchiesta “I treni del gol” sul calcioscommesse, respinge le accuse e si dichiara estraneo ai fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Catania: «Ho appreso dai giornali le intercettazioni che mi riguardano e dico che sono del tutto demenziali». Il proprietario dell’Acr, che secondo gli inquirenti stessi ha portato avanti – con l’ad Failla e il ds Ferrigno – un’attività delinquenziale volta ad alterare il naturale esito dell’incontro con l’Ischia al fine di ricavare un profitto dalle scommesse, accenna al “famoso” giocatore del Monopoli in cui parla nella conversazione con il ds Ferrigno. Secondo la Procura sarebbe un dialogo in codice, ma Lo Monaco ribatte: «Era un trequartista, un giocatore monitorato dal nostro direttore sportivo. È assurdo dire che in quel periodo non potevamo seguire un calciatore. Il mercato, seppur non ufficialmente, è già partito. Chi scrive il contrario non sa nulla di calcio». L’ipotesi di reato a suo carico parla di frode sportiva. E lui dice: «Dimostrerò nelle sedi opportune di essere del tutto estraneo ai fatti che mi vengono contestati». Lo Monaco si manifesta tranquillo: «E mi devono anche spiegare come hanno potuto ipotizzare un reato di frode sportiva senza il coinvolgimento di alcun calciatore. E poi perché hanno seguito solo noi e non anche quelli dell’Ischia?». Non ancora fissato il giorno dell’interrogatorio di Lo Monaco da parte della Procura etnea.
Caricamento commenti
Commenta la notizia