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Messina-Ischia era
una «bomba pazzesca»

 La partita Messina-Ischia era una «bomba pazzesca», doveva assicurare un guadagno di circa 300mila euro al giro degli scommettitori del “gruppo” (in realtà poi ne arrivarono 70mila). Ecco il nucleo centrale delle accuse che la Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta “I treni del gol” contesta al «finanziatore delle operazioni» Gianluca Impellizzeri. È proprio lui, la sera del 17 aprile 2015, a parlare di una «bomba pazzesca» conversando al telefono con più persone. Secondo la Procura, Impellizzeri inizia a contattare una serie di soggetti ai quali consegna materialmente il denaro da investire. Gli investigatori hanno contato nove persone che in più città hanno scommesso “forte” in varie agenzie. Agli atti dell’inchiesta ci sono poi una serie di intercettazioni – che pubblichiamo all’interno – tra il patron del Messina Piero Lo Monaco, l’ad Alessandro Failla e il ds Fabrizio Ferrigno. I tre parlano tra l’altro di un giocatore del Monopoli da seguire, alla vigilia della gara con l’Ischia. Secondo l’accusa in realtà sarebbero messaggi in codice legati alla “combine” della partita.

 

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