Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Provvidenza Grassi
a giudizio 12 persone

Saranno tutti processati gli indagati del caso Provvidenza Grassi la ragazza il  cui corpo fu scoperto nel gennaio dell’anno scorso in una scarpata sotto il viadotto Bordonaro della tangenziale. Accogliendo la richieste del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo oggi il gup Maria Teresa Arena ha rinviato a giudizio 12 persone che dovranno comparire il 15 ottobre prossimo davanti ai giudici della prima sezione pensale del Tribunale.  Si tratta degli ex presidenti del CAS Antonino Minardo e Patrizia Valenti, degli ex commissari straordinari Nino Gazzarra, Anna Rosa Corsello, Benedetto Dragotta, Matteo Zapparrata e Calogero Beringheli, degli ex direttori generali Felice Siracusa, Mario Pizzino e Maurizio Trainati e dei direttori tecnici Gaspare Sceusa e Letterio Frisone. già arrestato nell’operazione Tekno per gli appalti truccati al CAS.  Le ipotesi di reato contestate dalla Procura sono omicidio colposo e per alcuni degli indagati rifiuto d’atti d’ufficio.  E’ stata una lunga udienza durante la quale il collegio di difesa ha cercato di dimostrare la bontà dei lavori di manutenzione dell’autostrada Messina-Palermo compiuti negli anni dai dirigenti e funzionari del Cas. Provvidenza Grassi, infatti, la sera del 9 luglio 2013 stava tornando a casa a S.Lucia sopra Contesse dopo una serata trascorsa con il fidanzato a Rometta. Secondo la ricostruzione degli uomini della sottosezione Boccetta della polizia Stradale giunta quasi all’uscita della galleria Bordonaro la ragazza perse il controllo dell’auto che si ribaltò e schizzò verso il guard rail. Sfortunatamente il mezzo passò attraverso un varco e finì nella scarpata. Fra i rovi restò per sei mesi fino alla sera del 29 gennaio 2014 quando un operaio notò la carcassa dell’auto ed il cadavere adagiati dietro una casa cantoniera. Le indagini della Polstrada e le perizie hanno sempre seguito la pista dell’incidente autonomo versione che non ha mai convinto i familiari della ragazza che avevano sollevato dubbi sulla causa della morte di Provvidenza. Nella richiesta di rinvio a giudizio viene contestato ad otto indagati il reato di rifiuto di atti d’ufficio perché nel periodo preso in considerazione, dal 2001 ad oggi, presidenti e commissari non avrebbero disposto, anzi addirittura si sarebbero rifiutati di attuare interventi di messa in sicurezza delle galleria dell’autostrada Messina Palermo ed in particolare il raccordo dei terminali delle barriere di protezione poste all’uscita delle galleria con la volta delle stesse. Proprio da uno di quegli spazi lasciati liberi dal guard rail è passata l’auto di Provvidenza Grassi finendo nella scarpata.  

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