La protesta monta proporzionalmente rispetto alle tempo che scorre. Velocemente si va verso il 30 giugno ed il 31 luglio , le due date che potrebbero segnare la fine dei contratti dei lavoratori a tempo determinato e quello dell'attuale gestione di una provincia che vive da due anni nel limbo di ciò che è stato per decenni e di ciò che sarà, quandol'iter regionale per il varo dei liberi consorzi e delle citta metropolitane.
Tutto fermo a Palermo, fra rinvii tecnici e mosse di smarcamento geopolitico. Nl frattempo su 20000 km di strade siciliana e di competenza provinciale in Sicilia, 500 sono già a rischio transito. Le scuole superiori rischiano di non riaprire e o di non essere manutenute come meriterebbero. I servizi di trasporto disabili sono a rischio per viadi quel bilancio al quale lo stato che de ancora tanti milioni di euro, dopo aver prosciugato gli invii da tempo.
E poi ci sono i contrattisti che fra due settimane vedranno spirare il loro accordo di lavoro. Ancora nessuna proroga è alle viste, lo scioper invece, per il prossimo 23 giugno, quello è sicuro.
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