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Scalinate è corsa contro il tempo

E dire che in due casi la riqualificazione è già stata avviata,   nella  rampa della Colomba che porta da piazza Basicò al Santuario di Montalto e nella scalinata intitolata a Monsignor Bruno, confinante con il Palacultura. Opere iniziate dallo scorso fine marzo   e che stanno procedendo, malgrado tutto. Dalla Ragioneria della Regione, infatti, continua a non essere accreditato a Palazzo Zanca un solo euro dei poco più di due milioni assegnati dall’Unione Europea attraverso i fondi Po-Fesr per premiare il piano di riqualificazione denominato “Le scalinate dell’arte”.  Dall’inizio di quest’anno da Palermo giungono al comune di Messina richieste di chiarimenti tecnico-giuridiche sull’iter seguito. Da parte sua Palazzo Zanca ha già inviato all’assessorato regionale ai beni culturali tutte le integrazioni richieste.  Un balletto che finora non ha prodotto però alcun risultato con il rischio che la scadenza del 31 dicembre vanifichi l’intera operazione ideata dalla Team Project per ridare dignità a sette luoghi simbolo della città. Operazione che vede coinvolte un’associazione di architetti ed alcune istituzioni tra le quali Università e provincia. Intanto l’impresa Ferrara di S. Teresa di Riva che si è aggiudicata l’appalto continua ad eseguire gli interventi anticipando le risorse ma è chiaro che se la situazione non si dovesse sbloccare entro la fine di questo mese, tutto si complicherebbe.  Progettista e responsabile unico del procedimento per il Comune, sono rispettivamente gli architetti Nino Principato e Giancarlo Berenato. Oltre alle Rampe della Colomba e Monsignor Bruno altri 5 sono i siti da riqualificare a monte della via 24 maggio: le scalinate denominate Caglià, Ferro, Sant’Anna, San Gregorio,  Rosa e Donato. 

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