Un panorama mozzafiato che, in qualche modo, neppure il degrado riesce a scalfire. La cartolina di Capo Peloro, alla vigilia dell’estate, è, però, la stessa delle ultime stagioni. Erbe altissime ai piedi del pilone, aiuole senza manutenzione, i due ponticelli in legno non praticabili, perché ormai ridotti ai minimi termini, e area ex Sea Flight utilizzata come parcheggio.
Della riserva naturale, realizzata anni fa dalla provincia regionale, è rimasto ben poco. In questo contesto, una delle spiagge preferite dai messinesi è stata già presa d’assalto da ragazzi, famiglie e, in generale, dagli amanti della tintarella della prima ora. Ma per valorizzare questo luogo, in un certo senso sacro, servirebbe ben altro. Proprio per questo motivo, il comune vuole correre ai ripari, per salvare l’immagine e tutelare anche l’interesse dei privati che hanno investito nei lidi, la cui presenza impedisce che il quadro sia ancora più fosco. L’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua ha annunciato che nei prossimi giorni una squadra di Messinambiente si dedicherà alla pulizia dell’area. La “giungla” del traliccio sarà ridimensionata con un taglio sostanzioso seguendo le limitazioni imposte dal vincolo paesaggistico. Contemporaneamente verranno sistemate le aiuole, eliminando il giallo paglierino. Anche i due ponticelli in legno verranno riparati con l’innesto di nuove doghe e dei passamano. Per debellare il fenomeno del parcheggio selvaggio, l’assessore alla viabilità Gaetano Cacciola sta, invece, pensando di interdire l’area Ex Flight, ancora al centro di un lungo contenzioso, e di ripristinare un luogo di sosta poco sfruttato, quello della Torre Morandi, distante ma non troppo dal pilone. Risolti i problemi, tutta la zona di Capo Peloro potrebbe essere interessata da nuovi provvedimenti viari come l’istituzione di una zona a traffico limitato.