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Torna in libertà
Chiara Schirò

 Torna completamente libera Chiara Schirò, la moglie dell’on. Francantonio Genovese, imputata con il marito nei due processi “Corsi d’oro” sulla formazione professionale in Sicilia, attualmente in svolgimento davanti a due distinte sezioni del tribunale di Messina. I giudici della seconda sezione penale, uno dei due collegi impegnati nel “processo diviso in due”, hanno infatti accolto l’istanza presentata dal suo difensore, l’avvocato Nino Favazzo, e disposto la revoca della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, che ancora esisteva a carico della Schirò. Dopo otto mesi trascorsi in regime di arresti domiciliari, un periodo di circa dieci mesi di completa libertà, una settimana di divieto di dimora a Messina, disposta a seguito della decisione della Cassazione, negli ultimi sette mesi la Schirò infatti aveva dovuto presentarsi, per tre volte la settimana, alla stazione dei carabinieri di Ganzirri, per ottemperare al cosiddetto “obbligo di firma”. I giudici della seconda sezione penale hanno revocato anche quest’ultima misura, ritenendo quindi definitivamente cessata ogni forma di esigenza cautelare. «Si tratta di un provvedimento – ha dichiarato ieri il suo difensore, l’avvocato Favazzo –, che si segnala per il corretto utilizzo dello strumento cautelare da parte dei giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Messina, che hanno saputo graduare progressivamente la misura, via via adeguandola rispetto alle esigenze cautelari del momento. Alla misura cautelare è stata, così, restituita la sua tipica funzione preventiva, in linea con i più elementari principi costituzionali, senza assecondarne una distorta e, purtroppo, sempre più diffusa applicazione quale vera e propria anticipazione di una pena che non si sa ancora, se ed in che misura, dovrà essere espiata».

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