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Città sporca e
Piazza Duomo
consegnata ai vandali

campanile duomo

Il centro della città,  tirato a lucido per il 60° anniversario della Conferenza di Messina, è così come vorremmo vederla tutto l’anno. Aiuole ripulite, fiori ovunque, piazza Unione Europea e cripta del Duomo finalmente liberati dai rifiuti, perfino lo spartitraffico di via Garibaldi rimesso a nuovo con interventi di scerbatura che non si vedevano da tempo.

La curiosità del cronista ci ha portato in altre zone della città dove le immagini di degrado rappresentano un vero pugno nello stomaco. A Fondo Saccà dove gli abitanti convivono con topi e zecche e, stanchi dei ripetuti appelli caduti nel vuoto, si sono offerti di ripulire loro stessi il quartiere collaborando con gli uomini di Messinambiente. Hanno capito che o si fa così presto verranno sommersi da rifiuti che, è bene sottolinearlo, non crescono spontaneamente ma vengono abbandonati da persone incivili. Spostandoci di pochi metri c’è sempre lo spartitraffico di via LA Farina che reclama urgenti interventi di scerbatura dopo che più volte nelle ultime settimane aveva preso fuoco.  Il 17 maggio i primi interventi che erano stati più volte sollecitati,. Ma i lavori si sono fermati all’incrocio con la via Salandra.

E poi c’è la Zir, una specie di terra di nessuno dove i rifiuti si raccolgono e restano per settimane a far da cornice alla via Orso Corbino, alla via Acireale ed alle strade limitrofe. Una zona dove la pulizia è un optional, gli interventi di bonifica un’eccezione e dove si può sporcare ed imbrattare restando impuniti. E le immagini della Conferenza di Messina qui sembrano lontani anni luce.

Situazione scabrosa anche in piazza Duomo, la principale meta per i turisti che arrivano a Messina. L’ultimo atto in ordine di tempo è la manomissione dell’impianto idrico della Fontana Orione al cui interno sono state trovate delle bottiglie di vetro.  In precedenza era stata lanciata una bomba carta in un portone di via Venezian e nella zona sono state rubate alcune lampade d’epoca.

Senza contare le decine di bottiglie e lattine abbandonate nella cripta del Duomo, negli scavi archeologici di Largo San Giacomo ed i sacchi d’immondizia abbandonati dai commercianti fuori dagli esercizi commerciali.  

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