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Statuto comune
chiesta modifica

In 15 giorni il primo obiettivo è stato raggiunto. Le 500 firme ci sono tutte. Ora la proposta di Nuova Politica deve passare dal vaglio di giunta e consiglio comunale. Si chiede la riduzione del numero delle sottoscrizioni necessarie per richiedere il referendum, e cioè da 5 mila a 2 mila, e di abolire il quorum per la validità della consultazione referendaria. A firmare anche numerosi consiglieri comunali, componenti di associazioni, di enti e sindacati. Nei prossimi giorni ci sarà la consegna ufficiale a palazzo Zanca  e a quel punto amministrazione e aula non potranno non prendere in considerazione la revisione del Titolo III dello Statuto Comunale, in modo da rendere più accessibile ed efficace la partecipazione dei cittadini alle decisioni dei loro eletti. Per  Pierangelo Grimaudo, presidente di Nuova Politica, l’alto numero di partecipanti e la rapidità con la quale le firme sono state raccolte devono far riflettere la classe politica sulla voglia dei messinesi di impegnarsi attivamente, perché al di là delle competenze di ciascuno, è giusto che la comunità possa esprimersi su quanto si decide a Palazzo Zanca, diventando parte attiva della polis e andando oltre la delega che si affida al momento del voto”. A muoversi per modificare anche il regolamento, nei mesi scorsi,  le consigliere del movimento CMDB comunale Lucy Fenech e Raffaella Lombardo della IV circoscrizione.  Lo statuto, che sottolinea i valori della partecipazione e della democrazia diretta, cita  un “regolamento sulla partecipazione” che si sarebbe dovuto approvare, secondo l’art.123, “entro e non oltre sessanta giorni dalla sua stessa entrata in vigore. Sono passati più di 21 anni invano. Questa potrebbe essere l’occasione giusta per normare finalmente  i diversi tipi di  consultazione popolare.  

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