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Una vergogna chiamata autostrada

Mentre tutti i riflettori sono puntati sulla messa in sicurezza del viadotto Ritiro e sull’incremento del traffico veicolare lungo l’A20 (complice il crollo del ponte Himera, sull’A19), lo stato di abbandono dell’A18 Messina-Catania merita le dovute attenzioni. I problemi che attanagliano la strada a scorrimento veloce della fascia ionica sono ormai arcinoti: asfalto colabrodo; buche a macchia di leopardo; guardrail mancanti, danneggiati o con altezze inadeguate (specie in alcuni viadotti); gallerie con scarsa illuminazione o addirittura avvolte dall’oscurità; vegetazione incolta;  cunettoni  e canali di scolo ostruiti; segnaletica carente. Gli automobilisti in transito, quindi, si trovano ad affrontare molteplici insidie. Tanto numerose da mettere a rischio l’incolumità di chi percorre l’autostrada in entrambi i sensi di marcia. Il Cas ha già annunciato che alcuni interventi sono in corso e altri in rampa di lancio. Ma la sensazione è che rappresentino una goccia nell’oceano per i 75 chilometri di percorso dalla città dello Stretto a quella etnea, e viceversa.

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