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Rione Taormina
c'è la graduatoria

rione taormina

La lista è provvisoria ma stavolta è pronta. Resterà affissa all'albo pretorio, per 30 giorni, per qualunque contestazione e perchè possa essere presentato un qualunque ricorso. E' una graduatoria che gli abitanti del rione taormina aspettavano da molti anni e che assegna loro le case che comunemente vengono chiamate verdi. 20 appartamenti finiti nell'occhio del ciclone per l'occupazione durata otto giorni da parte di molti di coloro che poi quell'appartamento lo potranno avere in maniera legale e ufficiale. Nella lista ci sono coloro che, nel 1998, risultavano residenti in maniera continuativa da tre anni, proprio nelle casette che da decenni segnano il confine lato mare del rione Taormina. Dalle verifiche effettuate venti anni fa, gli abitanti della zona dovevano risultare sempre presenti in quelle abitazioni ieri come oggi fatiscenti e del tutto inadeguate a qualunque standard di igiene, abitabilità e decenza. I presupposti per ottenere, diciassette anni dopo, un appartamento degno di  questo nome, dunque sono abbastanza stringenti. E quindi non tutti gli occupanti delle case verdi e nelle quali si trasferirono 18 nuclei familiari, riusciranno a potervi rientrare. Molti di loro sono in fila in altre graduatorie, per esempio quel del cosidetto risanamento.

Nelle nuove case costruite dall'Istituto autonomo case popolari l'occupazione durò una settimana. Si registrò la visita del Comandante della Polizia Municipale Ferlisi e poi una serie di dialoghi a distanza con l'amministrazione comunale culminati con un incontro, dopo la nostra trasmissione Punto Franco, proprio nel parcheggio della case verdi. Il giorno dopo i 18 appartamenti, tutti e 18 furono liberati, e l'ingresso bloccato. Dopo la verifica della graduatoria, l'analisi degli eventuali ricorsi, la Giunta approverà definitivamente la graduatoria e quindi potranno partire le assegnazioni definitive ed i traslochi, questa volta legittimi.

Al comune poi il compito di abbattere immediatamente le casette lasciate libere da coloro che andranno alle case verdi, per evitare che la cultura della  baracca possa proliferare      

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