L’idea è nata durante le lezioni di Pedagogia Speciale, della professoressa Annamaria Curatola, del corso di Scienze e tecniche psicologiche dell’Università di Messina. Ha una doppia valenza: far scoprire le potenzialità inespresse delle persone con disabilità (anche per dar loro una chance in più per una migliore integrazione nel tessuto sociale) e misurare la qualità della vita della città, attraverso i servizi che offre e l’attenzione che riserva ai più deboli. Il vero obiettivo però è quello di sensibilizzare la comunità a prestare più attenzione verso la disabilità, a non averne paura, a non restare indifferenti, a non creare ulteriori barriere, oltre a quelle già esistenti. Perché tutti fossero pronti all’appuntamento (che era previsto per domani e poi rinviato a domenica 24 maggio, date le previsioni meteo non incoraggianti) i volontari coinvolti, fra cui l’associazione Cattolica Culturale Italiana Radioperatori, l’Associazione Senza Barriere, il Club Arietta e gli studenti universitari, con le aspiranti guide turistiche, hanno intrapreso una sorta di percorso preparatorio che si è concluso dopo 10 incontri con tanto di prove sul campo. Alla fine è stato disegnato un itinerario turistico durante il quale gli speciali Ciceroni faranno apprezzare le bellezze artistiche della città, ma metteranno in evidenza quali sono le barriere architettoniche da eliminare. Il progetto, a costo zero, coinvolge soggetti con Sindrome di Down, non vedenti, paraplegici, ritardo mentale e deficit nella deambulazione che potranno mettersi in gioco e raccontarsi anche, ma i veri destinatari sono proprio i messinesi, che non soltanto conosceranno la città da un altro punto di vista, ma avranno la possibilità di relazionarsi con persone con disabilità e buttare giù anche altre barriere, quelle psicologiche e culturali, spesso più indistruttibili di quelle architettoniche.