Le cosiddette case D’Arrigo, sono quelle che ricadono tra la via Salandra, adiacenze autoparco di Messinambiente e la via Maregrosso. Esattamente nel bel mezzo del tracciato della nuova via Don Blasco i cui lavori, secondo le ultime assicurazioni del progettista Antonio Rizzo, dovrebbero essere avviati entro il prossimo novembre. L’abbattimento di questo agglomerato è una delle operazioni propedeutiche alla realizzazione di questa grande opera. Ancora prima, però, bisognerà effettuare gli espropri e per queste operazioni, sono già disponibili i fondi stanziati tra Regione, Autorità portuale e ministero: spendibili non appena sarà posto il visto sul progetto che recentemente è stato adeguato alle nuove normative subentrate. Fin qui, nulla da obiettare. Il problema che oggi solleva il consigliere della terza circoscrizione Santi Interdonato riguarda il futuro degli occupanti di queste case. L’indennizzo, infatti, è appannaggio del proprietario degli edifici, o degli eredi D’Arrigo, ma trovare un tetto ai circa 12 nuclei familiari che vi risiedono non sembra essere facile. Un problema che la terza circoscrizione aveva portato all’attenzione dell’amministrazione comunale lo scorso agosto attraverso una delibera. Ora il consiglio del quartiere dove la case D’Arrigo ricadono attende di confrontarsi con l’assessore Sebastiano Pino. La soluzione, per Interdonato, potrebbe essere trovata nell’ambito dell’ipotesi di finanziamento di 42 milioni per l’acquisto di nuove abitazioni da parte di Palazzo Zanca da destinare al Risanamento. Emergenza abitativa, insomma, i tutti i sensi. Perché una dozzina di famiglie non saprà dove andare a vivere, e perché la nuova via Don Blasco, che partendo dal cavalcavia da qui dovrà transitare per giungere al viale Gazzi, è un’opera troppo importante per decongestionare il traffico dei mezzi pesanti dal centro città. Una patata bollente, l’ennesima, che Palazzo Zanca si trova a dover ora gestire in tutta fretta unitamente alla nuova sistemazione dei commercianti che operano nel mercatino delle pulci, anche questo, ricadente nel tracciato di uno degli svincoli della nuova Via Don Blasco. E’ concreto il rischio che, a causa di possibili nuovi intoppi, i tempi di realizzazione si allunghino ulteriormente. Pensare per tempo, possibilmente anticipando i problemi che si sa di dover fronteggiare, evidentemente, non è stato il pezzo forte delle precedenti amministrazioni. Ma neanche di quella attuale