Pesanti condanne confermate in appello ieri mattina per cinque imputati dell’inchiesta “Re - friger”, un passaggio investigativo importante della Mobile che portò nel giugno del 2013 alla scoperta di un vero e proprio arsenale e di un deposito di droga gestito dal clan di Mangialupi. Erano imputati in cinque: il 30enne Pietro Coppolino, il 25enne Domenico Parisi, e poi Eugenio Paone, 45 anni, Francesco Turiano, detto “Nino Testa”, 29 anni, considerato dagli investigatori il capo dell’or - ganizzazione criminale diMangialupi. E anche Tommaso Crupi, 44 anni, detto appunto “Refriger”. Per i primi quattro si è trattato di una conferma integrale della sentenza di primo grado, mentre per Crupi, il quale aveva a suo tempo fornito una serie di dichiarazioni sulla vicenda, si è registrato un lieve aggravamento della pena dopo la riunificazione di una vicenda per fatti di droga (4 anni e mezzo rispetto ai 4 anni del primo grado). Conferma integrale della sentenza di primo grado aveva richiesto anche l’accusa, ieri rappresentata dal sostituto procuratore generale Maurizio Salamone. I primi quattro sono stati assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro e Tino Celi, Crupi dall’avvocato Sebastiano Fazio. Ecco quindi le condanne decise in primo grado e confermate ieri: 16 anni di reclusione per Turiano; 8 anni per Parisi e Coppolino; 10 anni per Paone (e bisogna pure precisare che in primo grado si trattò in alcuni casi di condanne più dure di quanto aveva richiesto l’accusa, il sostituto della Dda Giuseppe Verzera).