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Compravendita bimbo:
gli arrestati a Messina

Le persone nei confronti delle quali i carabinieri stamani a Messina e provincia hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari sono Calogero Conti Nibali, 57 anni, Lorella Maria Conti Nibali, 47 e Bianca Capillo 56, con l'accusa di riduzione in schiavitù, tentativo di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, supposizione di stato di un fanciullo e millantato credito. 

Eseguiti anche il provvedimento di obbligo di dimora nel proprio comune nei confronti di Aldo Galati Rando, 54 anni, Silvana Genovese, 49, Vincenzo Nibali, 47, e Maurizio Lucà, 44, Pietro Sparacino, 50 anni e Sebastiano Russo, 41. I primi due accusati di violenza privata con l'aggravante del metodo mafioso, gli altri di riduzione in schiavitù, tentativo di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale e falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici. (ANSA)
I carabinieri hanno eseguito stamani nel Messinese tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e sette misure di obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di riduzione in schiavitù, false attestazioni a pubblico ufficiale sulla identità personale, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, supposizione di stato di un fanciullo, millantato credito e violenza privata con l'aggravante del metodo mafioso. L'indagine nasce dagli otto fermi avvenuti lo scorso 4 febbraio per la presunta compravendita di un minore romeno. Gli investigatori hanno scoperto che i coniugi Calogero e Lorella Maria Conti Nibali, dopo la nascita di una figlia affetta da gravi disabilità ed una serie di aborti, sin dal 2008 si erano rivolti a una presunta organizzazione che, in cambio di di denaro, avrebbe dovuto consegnare loro un bambino al quale sarebbero state attribuite le generalità di un fantomatico figlio maschio della coppia che nel gennaio del 2008 ne aveva denunciato la nascita, in realtà inesistente. Questo - è l'ipotesi d'accusa - grazie a false certificazioni e false dichiarazioni all'ufficiale dello Stato Civile del comune di Castell'Umberto. Ulteriori dettagli sulla vicenda saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa alle 10 al Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina. (ANSA)
 

 

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