E’ la seconda tranche dell’inchiesta sulla compravendita di un minore da parte di una coppia di coniugi di Castell’Umberto che, aveva deciso di adottarlo ricorrendo ad esponenti della criminalità organizzata. Lo scorso 24 febbraio erano già state fermate otto persone ed affidato ad una struttura protetta un minore rumeno. Le ulteriori indagini dei Carabinieri del comando provinciale hanno portato ora all’arresto di tre persone. AI domiciliari sono finiti i coniugi Calogero Conti Nibali, 57 anni e Lorella Maria Conti Nibali, 48 anni e la messinese Bianca Capillo, 56 anni. Devono rispondere dei reati di riduzione in schiavitù, false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, supposizione di stato di un fanciullo e violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso. Altre sei persone devono rispondere degli stessi reati ma hanno ricevuto solo un provvedimento di obbligo di dimora, una è ancora ricercata.
Le indagini hanno consentito di appurare che i coniugi Calogero e Lorella Maria CONTI NIBALI, dopo la nascita di una figlia affetta da gravi disabilità, sin dal 2008 avevano tentato più volte, con l’esborso di cospicue somme di denaro, di reperire un bambino, al quale sarebbero state attribuite le generalità di Carmelo Luca CONTI NIBALI, un fantomatico figlio maschio del quale nel gennaio 2008, la madre adottiva con la complicità di Bianca Capillo, aveva fatto figurare la nascita, inesistente, mediante false certificazioni e false dichiarazioni all’ufficiale dello Stato Civile del comune di Castell’Umberto.
Nel novembre scorso i Carabinieri scoprirono però che Bianca Capillo, attraverso Pietro Sparacino si era rivolta a Maurizio Lucè e Sebastiano Russo che, con la complicità di Ugo Ciampi, avevano reperito a Messina un bambino che con la madre ed a fronte di un anticipo di 30.000 euro, si era trasferito a Castell’Umberto nell’abitazione dei coniugi CONTI NIBALI. Dopo qualche giorno però madre e bambino rientrarono a Messina poiché la donna ci aveva ripensato. Cosi’ i coniugi di Castell’Umberto si rivolsero a Sebastiano Russo per rintracciare la donna e farsi restituire il denaro. Si rivolsero al cognato Vincenzo Nibali che li mise in contatto con Aldo GALATI RANDO e iniziò la ricerca della donna. Entrarono in scena quindi altre persone allo scopo di reperire notizie per rintracciare la madre del bambino.
Nel frattempo i coniugi Conti Nibali avevano ottenuto il rilascio dal comune di Castell’Umberto di una carta di identità riportante la foto del minore che stavano per acquistare e le generalità del fantomatico figlio, Carmelo Luca Conti Nibali
Per tentare di risolvere questa situazione la coppia aveva persino pensato di simulare la morte per malattia del mai esistito Carmelo Luca, il funerale e la conseguente cremazione. Per tradurre in pratica losi rivolsero a Bianca Capillo che dietro compenso, millantando la conoscenza di alcuni medici, avrebbe dovuto procurare le certificazioni necessarie ad attestare il decesso per malattia del mai esistito bambino, organizzando poi funerale e perfino cremazione della salma.
Nel frattempo i coniugi incaricarono Franco GALATI RANDO di trovare un altro minore questa volta in Romania. Trovato il bambino e fattolo giungere a Messina entrarono in scena i Carabinieri che bloccarono l’auto appena sbarcata a Messina facendo scattare gli arresti della prima tranche.
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