È durata 8 giorni l’occupazione delle diciotto case popolari ancora da assegnare nella palazzina verde del rione Taormina. Meno di 48 ore dopo la firma delle ingiunzioni di sgombero emesse dal dipartimento Politiche della casa, già nella notte tra giovedì e venerdì, con un atto di responsabilità, alcuni nuclei hanno cominciato a lasciare gli alloggi. La gran parte del ritorno a casa, la fatica di radunare bambini... letti e vestiti e passar la strada per far ritorno nelle casette ultrapopolari fasciste sull’altro lato del rione Taormina, si è compiuta in mattinata. Tutto s’è svolto in modo pacifico, nella consapevolezza delle conseguenze negative del protrarsi dell’occupazione abusiva. Sia per le famiglie aventi diritto che per le altre entrate negli alloggi per la voglia di riscattarsi dal peso di più o meno gravi emergenze abitative. Ha dato i suoi frutti il dialogo intessuto in una settimana da alcuni tecnici dell’ufficio Politiche della casa, dalla sezione alloggi della Polizia municipale, dal comandante Ferlisi e dall’assessore Pino, e molti dei capi famiglia, uomini e donne perlopiù d’età compresa tra i venti e i quarant’anni. Ha pesato, soprattutto, la riflessione compiuta da ciascuno sulla severa sanzione prevista – per chi occupa abusivamente case popolari o comunali –della perdita del beneficio dell’assegnazione almeno per i prossimi cinque anni. Ed ha giovato l’ultimo “faccia a faccia” di giovedì sera tra gli occupanti e l’assessore al Risanamento, andato in onda in diretta durante la trasmissione “Punto franco” di Rtp, in collegamento con l’affollata riunione tenutasi nel garage della palazzina verde. Per quanto riguarda quei nuclei occupanti, che più avevano da perdere, aventi diritto all’alloggio nella palazzina verde o rientranti nella graduatoria residuale per la già abitata palazzina rosa, non c’è voluto molto per trovarsi tutti d’accordo sulla necessità di non perdere il diritto dopo decenni d’attesa. E tutto soltanto per una voce rivelatasi infondata –un’ipotesi già accantonata – su un assurdo cambio di posizione al vertice delle graduatorie per la palazzina verde, a vantaggio di famiglie di Fondo Fucile.