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L’ultimo saluto
tra le rose bianche

 Il suo volto chiaro e delicato pare quasi confondersi tra le rose bianche che accompagnano il suo ultimo viaggio. Fissano tutti increduli e distrutti quella foto di Fiorella che la ritrae come la descrive chiunque l’abbia conosciuta, «solare, sorridente e dolce». Un’ora prima dell’inizio del funerale, ieri pomeriggio, la mamma di Fiorella era già lì, persa in un pianto inconsolabile coperto da grandi occhiali scuri e da un fazzoletto stretto sul volto come a volerci trovare la stessa forza di respirare. A sostenerla, il marito, dipendente comunale, che la stringe in un abbraccio protettivo come dovrebbe essere quello di ogni uomo verso la compagna della sua vita, verso la madre dei suoi figli. Una figura opposta a quella di Franco De Vito, il carabiniere cosentino 47enne che domenica scorsa ha ucciso a coltellate la messinese Fiorella Maugeri, di appena 39 anni, perché la donna aveva manifestato la volontà di porre fine al loro matrimonio, per poi uccidersi a sua volta sparandosi con la pistola d’ordinanza. Poco prima dell’inizio della cerimonia, entrano sorretti dai parenti i figli della coppia, di 17 e 14 anni. La primogenita dei coniugi scomparsi tragicamente si trovava nella villetta in cui viveva la famiglia a Rende, in Calabria, quando proprio quel padre che avrebbe dovuto rappresentare la sicurezza ha spezzato la vita della sua mamma, pochi minuti dopo che quest’ultima, vedendo la situazione degenerare, aveva detto alla figlia di mettersi al sicuro. Ai due ragazzi va il primo pensiero di don Giovanni Ioppolo, che ha celebrato la cerimonia nella gremita chiesa di S. Lucia sopra Contesse, invitando i giovani a «non lasciarsi scoraggiare durante questa durissima prova ».

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