Definirla occupazione abusiva in questo caso non è corretto. Gli abitanti di via Taormina, esasperati dalle lentezze burocratiche e preoccupati dalle voci su un possibile, inaccettabile, cambio delle priorità, hanno preso possesso di abitazioni che, di fatto e di diritto, spetterebbero a loro. Nella “giungla” del risanamento, da decenni, avvengono cose spesso incomprensibili. E quella che sta accadendo in queste ore è davvero una vicenda paradossale. Breve antefatto: sono stati ormai completati (finalmente!) i venti alloggi di via Taormina. Una volta definire le procedure, si sarebbe dovuti arrivare in tempi brevi all’assegnazione delle case popolari alle famiglie in cima alla graduatoria dell’ambito di risanamento, spianando la strada a ulteriori operazione di sbaraccamento nel rione Taormina lato mare. Per una volta tutto semplice? E no, non ci sarebbe gusto. A Palazzo Zanca, in un rimpallo di responsabilità tra la parte politica e gli uffici del Dipartimento, i programmi appaiono tutt’altro che chiari. Viene prospettata la possibilità che i nuovi alloggi vengano assegnati alle famiglie baraccate di un altro rione (Fondo Fucile). Apriti cielo!
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