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Ferrovie puntano
su Sicilia, c'è
chi rimane scettico

L’accordo di programma tra Ferrovie e Regione punta a migliorare i collegamenti interni e per questo si metteranno sulle rotaie 112 milioni di euro. L’obiettivo è quello di velocizzare i tempi che oggi sono necessari per coprire le distanze tra i principali capoluoghi dell’Isola. Al tempo stesso, si punta all’istituzione di treni turistici e all’integrazione tariffaria con i comuni di Palermo, Catania e Messina. Oggi la Gazzetta del Sud anticipa i contenuti di questo accordo di programma che   già fa storcere il muso al movimento ilferriboatnonsitocca impegnato nella lotta contro la soppressione dei treni a lunga percorrenza che le Ferrovie volevano attuare già a partire dalla metà del giugno prossimo, lasciando poi tutto invariato. Almeno per il momento. Per quanto riguarda le novità dell’accordo: sulla tratta Messina-Palermo confermate 6 coppie di treni, ma con 5 fermate anziché 6 o 7. Ciò servirà ad abbassare a 2 ore e 40 minuti il tempo di percorrenza. Confermate le altre tratte con S. Agata di Militello stazione strategica per i convogli  che effettueranno fermate in tutti i centri della dorsale tirrenica. Cinque fermate anche sulla tratta Messina-Catania che sarà coperta in un’ora e venti minuti. Per la altre corse che fermeranno in tutti i centri della dorsale ionica, Taormina sarà la stazione di riferimento. Dalla perla dello Ionio sarà possibile raggiungere Siracusa in due ore. Fin qui le novità. Ma secondo chi ha condotto delle battaglie per i treni a lunga percorrenza e il mantenimento delle navi per trasportarli da una parte all’altra dello Stretto, tutto ciò non è altro che la quiete prima della tempesta.  "A dicembre  la regionalizzazione  del sistema ferroviario siciliano sarà completata - denuncia il Movimento Popolare #ilferribottenonsitocca -  e così la Sicilia sarà tagliata fuori dal resto della rete nazionale sopprimendo quei collegamenti che ad inizio anno le ferrovie volevano attuare già a partire da metà giugno. 

 

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