Ad essere centrato dalla scarica di pallini di un fucile da caccia, è stato il portone di un’abitazione al piano terra in cui risiede una famiglia: la deflagrazione, però, non è stata udita né dai componenti dal nucleo familiare, che stavano dormendo e non sono stati destati da alcun rumore, né a quanto pare dal vicinato o da persone di passaggio. L’allarme è scattato, dunque, soltanto il mattino dopo, giovedì 23, quando il proprietario dell’appartamento, un operaio, si è accorto della serie di piccoli fori ed ha chiamato il 113. Gli investigatori hanno ascoltato a lungo il trentenne, un tranquillo padre di famiglia, per verificare fino in fondo l’eventualità che possa essersi trattato di un avvertimento o di un’intimidazione nei suoi confronti. L’uomo avrebbe riferito di non nutrire sospetti di alcun tipo, di non avere nemici e di essere assai sorpreso da questo “gesto”.