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Furti di gasolio all’Atm, condannati in cinque

Si è conclusa ieri davanti al gup Maria Vermiglio con cinque condanne, dai 2 ai 6 anni e mezzo di reclusione, la prima tranche processuale della maxi inchiesta sui furti di gasolio all’Atm, ovvero i “prelievi” programmati sugli autobus aziendali che la notte erano parcheggiati nell’area di rimessaggio, nella sede di via La Farina. In questo troncone erano coinvolti Placido Fumia, 55 anni, impiegato dell’azienda di via La Farina, addetto al servizio di guardiania; Giovanni Batessa, 49 anni; Giuseppa Urbino (moglie di Batessa), 46 anni; Vennero Rizzo, detto “Nando”, 41 anni (dovevano rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati); Antonino Siracusano, 40 anni, e Domenico Cristian Batessa, 24 anni, figlio di Giovanni Batessa e Giuseppa Urbino (ai due veniva contestata la ricettazione continuata). Le cinque condanne subite con il regime abbreviato significano che il giudice Vermiglio ha sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio cristallizzato nella richiesta di giudizio immediato formulata alcuni mesi addietro dal sostituto Alessia Giorgianni, il magistrato che ha coordinato l’indagine della Digos e che ieri era in udienza a sostenere l’accusa.

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