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Messinese direttore
d'orchestra a 28 anni

E' tra i più giovani direttori d'orchestra in Italia ed è messinese: Marco Alibrando è un pianista di 28 anni che già quattro anni fa ha debuttato dirigendo l'Orchestra da Camera Fiorentina a Firenze e nel 2012 l'esordio in campo operistico con l' "Adina" di Rossini al Festival Rossini a Wildbad, in Germania; di recente protagonista del concerto di Capodanno al Teatro Vittorio Emanuele, un sold out nella "sua" Città.

Un percorso artistico veloce quanto brillante: in pochi anni tanti traguardi e soddisfazioni, merito di maestri come Gianluigi Gelmetti (Accademia Chigiana di Siena), Donato Renzetti, Antonino Fogliani, Vittorio Parisi, Lutz Köhler (UDK Berlin), Giuseppe Lanzetta e Romolo Gessi, che hanno seguito il giovane Marco Alibrando, diplomato col massimo dei voti e la lode in direzione d’orchestra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, dove sta anche terminando gli studi di composizione con D. Lorenzini; oltre al diploma di pianoforte al Conservatorio Corelli di Messina. Il maestro Alibrando (www.marcoalibrando.com) ha diretto in concerto diverse orchestre europee tra cui: l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, Orchestra Virtuosi Brunenses (Repubblica Ceca), Sofia Festival Orchestra (Bulgaria), Philharmonische Kammerorchester Wernigerode (Germania), Orchestra Accademia del Concerto di Vicenza, l’Orchestra del Conservatorio di Messina, Trinacria Wind Ensemble, il Sikelia Ensemble e l’Orchestra Giovanile di Messina da lui fondata.

Com'è nata la passione per la musica?

Il primo ricordo musicale è legato a mio padre: spesso mi faceva addormentare cantando con la chitarra brani come “La gatta” di Gino Paoli - forse perché avevamo una gattina in casa, Leonessa. Poi a 9 anni l’incontro col mio primo maestro di musica: mi trovavo al supermercato con papà quando ad un tratto un anziano signore, suo paziente, mi chiese con tono severo "Che strumento vuoi suonare? Chitarra o pianoforte?" ed io convinto risposi pianoforte. Era il maestro Schilirò della banda dell’Esercito in pensione (Quinto Reggimento Fanteria della Brigata Aosta). Ho anche alcuni avi musicisti dal lato materno.

La tua giovane età gioca a favore o è "un'arma a doppio a taglio"?

28 anni sono più di un quarto di secolo! Scherzi a parte, credo sia indifferente. Questo mestiere si fa con l’esperienza, ma dipende anche da quale percorso hai fatto prima. Mi sono avvicinato alla direzione d’orchestra circa dieci anni fa, intorno ai 18. Studiavo pianoforte e composizione al Conservatorio, lavoravo molto con i cantanti, seguivo le prove dell’orchestra degli studenti ed ogni tanto suonavo con loro piano, celesta e percussioni. Una volta, in prova, ho anche suonato la seconda tromba nella sinfonia n. 41 di Mozart: un vero disastro...

Quale repertorio lirico o sinfonico e quali compositori preferisci?

È sempre una domanda difficile per un musicista: frequentare entrambi i repertori arricchisce e dà la possibilità di portare l’esperienza lirica nelle opere sinfoniche e viceversa. Nonostante la mia età ho avuto la possibilità di studiare molte opere liriche e la passione per il teatro musicale aumenta sempre di più. Spero comunque di muovermi in entrambi i generi.

Impossibile scegliere un compositore preferito. Molti rispondono “quello che sto studiando in questo momento” e in fondo è vero. Quando studi per settimane, mesi una partitura ci entri in simbiosi, ti “suona” dentro. Non è facile spiegarlo ma è un po’ come se l’avessi composta tu... Per adesso sto studiando Beethoven; ammiro Rossini, conosciuto dal grande pubblico prevalentemente per le sue opere buffe. È un genio e la sua scrittura ha avuto un’evoluzione sorprendente; se conoscete per esempio L’Italiana in Algeri o Il Barbiere di Siviglia dovreste ascoltare La Semiramide, il Guillaume Tell oppure la sua musica sacra come lo Stabat Mater o la Petite messe solennelle

Prossimi progetti?

In aprile dirigerò alcuni concerti in Toscana, quattro a Firenze e uno a Empoli. Con l’Orchestra di Toscana Classica eseguiremo musiche di Bach, Mozart e Britten; con l’Orchestra da Camera Fiorentina un programma tutto beethoveniano. Queste orchestre sono due realtà che investono molto sui giovani: sarò affiancato da tre giovani solisti, Teona Kazishvili, Marco Gallina e Alessio Cioni. Il 21 luglio avrò un debutto molto importante con laVerdi, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, nell’unica opera lirica scritta da Bela Bartók: Il Castello del Duca Barbablù. Sono molto felice che nonostante i tempi bui questa grande orchestra abbia ottenuto dal Ministero della Cultura il riconoscimento di ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale). Poi tornerò presto a dirigere a Messina, ma per scaramanzia non anticipo niente.

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