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Formazione e lavoro,
la carica dei settemila

di Antonio Siracusano

Settemila messinesi “sommersi”, tra i 15 e i 29 anni, fuori dai percorsi di studio e lontani dai confini dell’occupazione, hanno intercettato il programma “Garanzia Giovani” varato dal Ministero del Lavoro sulla spinta di una Raccomandazione dell’Unione europea. Un progetto fondato sull'opportunità di incrociare aziende e disoccupati in un’ottica formativa, attraverso un tirocinio di sei mesi. Le premesse non sono innovative, ma questa volta il “congegno” è stato perfezionato per dare continuità e prospettive a tempo indeterminato, con l'obiettivo di scongiurare un'esperienza senza speranza. A livello locale le redini sono in mano al Servizio Centro per l'Impiego (ex Ufficio di collocamento) di Messina, longa manus della Regione, sponda del Ministero del Lavoro e cinghia di trasmissione del progetto. Il programma ha già richiamato l'interesse di centinaia di aziende locali, grazie a una capillare campagna di promozione, come conferma Cecilia Calderaro, dirigente del Centro per l'impiego. Ma ci sono i margini per crescere. In Sicilia si possono attivare 13.000 tirocini, garantiti da un finanziamento di quasi 48 milioni di euro. La prima mossa è l'iscrizione al programma. Il giovane presenta la sua richiesta on line collegandosi al Silav, sito dell’Assessorato regionale al Lavoro, oppure si registra direttamente negli uffici del Centro per l’Impiego di via Dogali. Il suo profilo viene scandagliato e incastonato nell'alveo di una possibile tendenza specialistica.

La seconda tappa è il colloquio con i funzionari del Centro per l'Impiego, i quali assegnano al candidato un punteggio selettivo (da uno a quattro). L’approdo è la scelta dell'azienda, nella quale il giovane per 180 giorni (il periodo raddoppia se è in condizione svantaggiate) farà un'esperienza formativa. In questo periodo riceverà 500 euro al mese, garantiti dall'Inps, come rimborso spese. Alla stretta di mano finale l'azienda, se deciderà di convertire il rapporto in contratto a tempo indeterminato, incasserà un bonus per l'assunzione (da 1500 a 6000 euro) e nello stesso tempo potrà sfruttare le spinte fiscali del Jobs Act, ultima offensiva del Governo per arginare la disoccupazione.Il programma è già in fase avanzata. Settemila giovani sono già stati convocati, 3000 hanno già affrontato il colloquio di secondo livello. Le aziende, mobilitate e stimolate dalle associazioni di categorie, sono pronte ad accoglierli (un centinaio solo a Messina). Ma il progetto ha una marcia in più, perché esce dai confini provinciali e regionali per proiettarsi in una dimensione internazionale. Il Servizio Centro per l'Impiego, infatti, ha la possibilità - attraverso la rete Eures - di creare una convergenza tra l'impresa che opera in Europa e il giovane messinese che vuole mollare gli ormeggi per misurarsi all'estero. Il programma è aperto e ci sono ancora gli spazi per cogliere l’opportunità.

La prossima mossa per tentare di scuotere il mercato del lavoro sarà rivolta ai giovani che vogliono sviluppare idee imprenditoriali. Sarà aperto un altro fronte, sfruttando la possibilità di concedere prestiti a tasso irrisorio (fino a trentamila euro) per seminare un progetto d’impresa, supportato nella fase embrionale dall’assistenza professionale garantita dal Centro per l’Impiego.

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