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Messina, appartieni
a categorie protette?
Sono problemi tuoi

di Giuseppe Palomba

Stritolati dalla burocrazia, vittime inconsapevoli della disorganizzazione degli uffici e di illogici cavilli normativi. Costretti a subire vere e proprie vessazioni per ottenere quello che altro non è che un diritto.

I portatori di handicap e le famiglie in difficoltà economica diventano, in una città come la nostra, penalizzati da un sistema che fa acqua da tutte le parti. Disagi su disagi alleviati solo dal cortese personale dell’Asp in prima linea all’ex ospedale Margherita. Struttura abbandonata al proprio destino che è la perfetta rappresentazione dello stato in cui versa la nostra città. A testimoniarlo due storie, due drammi quotidiani legati da un unico filo: lo stato di bisogno.

Anche ieri mattina l’ufficio “pass invalidi” e quello per il rilascio dell’esenzione ticket per gli utenti in difficoltà economiche erano presi d’assalto. In quest’ultimo caso centinaia e centinaia di persone costrette a fare la fila fin dalle prime ore del mattino per ottenere un diritto.

B.M. ha 84 anni, è invalida al 100%, non riesce più a camminare. In città non ha parenti ad eccezione del figlio, aiutato da una badante. Che è straniera e non parla italiano. Per ottenere il rilascio del pass, nonostante un verbale rilasciato da una commissione medica nel 2008 grazie al quale usufruisce dell’assegno per l’accompagnatore, deve seguire una trafila. Perché il rilascio del pass, stranamente, nei casi come il suo non è contestuale né - nell’era di internet e dei computer - gli uffici dialogano tra loro. La disabile allora deve per prima cosa chiedere ai medici del Margherita una visita per ottenere un certificato indispensabile per il rilascio del pass. E qui subito un interrogativo. Ma perché l’Asp deve controllare i medici dell’Asp che anni prima hanno certificato la grave disabilità dell’assistita? In più l’ulteriore visita ha un costo. Se il disabile si reca al Margherita (gli uffici incredibilmente sono al primo piano e gli ascensori non sempre funzionano alla perfezione!) bisogna eseguire un bollettino postale di 25 euro (come fa un disabile da solo?). Se si richiede la visita a casa il costo aumenta a 50 euro. Da segnalare inoltre che al Margherita ai disabili non sono stati riservati stalli per la sosta degli autoveicoli.

Ma c’è una possibilità. Se nel verbale rilasciato dalla commissione medica che ha certificato la disabilità si fa riferimento all’articolo 381 del Dpr 495 (invalido con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta) è possibile direttamente recarsi al Dipartimento comunale che rilascia il documento, in via La Farina. Ma anche questa “norma” crea assurde e incomprensibili differenze. Chi infatti ha ottenuto l’invalidità con il riconoscimento di una patologia più grave, ovvero l’articolo 8 della legge 449/1997 (portatore di handicap con ridotte o impedite capacità motorie permanenti), deve invece sottoporsi alla nuova visita, che viene appunto svolta dai medici dell’ex Margherita, sobbarcandosi disagi e costi ulteriori. Ma così è visto che, a quanti pare, bisogna attenersi a quanto stabilito dal Codice della strada.

Quando si ha finalmente il certificato utile per il rilascio del pass bisogna recarsi negli uffici comunali di via La Farina (tutti i giorni, tranne giovedì, dalle 11 alle 13). La domanda la può presentare chiunque. Il ritiro deve farlo personalmente il diversamente abile. «Anche a costo di scendere noi per strada e vederlo in auto - si affrettano a dire dagli uffici - perché dobbiamo accertare la reale esistenza del diversamente abile».

F.D.P. di anni ne ha invece 43. L’azienda dove lavorava ha chiuso e la moglie che veniva in soccorso alle già allora disastrate finanze familiari non può più farlo per problemi di salute. Così si ritrova a dover chiedere l’esenzione del ticket sanitario per problemi economici. Anche qui la trafila da seguire fa accapponare la pelle. Carte, documenti e una fila, questa volta al piano terra dell’ex Margherita, che ieri mattina lo ha visto protagonista dalle 8,30 alle 11,15. Tutti, lui compreso, rigorosamente in piedi ad aspettare: donne, anziani, disabili. Ma la fila non è l’ultimo “ostacolo” da superare. Serve solo per consegnare la documentazione richiesta e sottoscrivere un’autocertificazione. Poi, tra una decina di giorni, nuova fila - questa volta al primo piano del Margherita - per prendere il certificato definitivo da consegnare al medico. Nonostante le rassicurazioni che aveva dato l’Asp nei giorni scorsi sulla nuova impostazione secondo cui l’esenzione sarebbe scattata automaticamente.


In fila ogni giornoper avere un diritto

Quanto avviene quotidianamente all’interno dell’ex Margherita è solo la punta dell’iceberg. Ogni giorno migliaia di utenti, molti appartenenti alle categorie protette, sono costretti a subire illogicità normative e interpretazioni più o meno personali di norme e codici che li costringono a sobbarcarsi, qualsiasi sia il loro stato di salute, estenuanti file. E sempre con la speranza che, alla fine, qualche cavillo non renda vana la loro lunga e non sempre semplice attesa.

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