Adesso anche l’assessore al Bilancio Guido Signorino vuole vederci chiaro e ha chiesto lumi alla presidente del consiglio comunale Emilia Barrile. Tutto nasce da una richiesta di accesso agli atti della consigliera del gruppo misto Nina Lo Presti che ha portato a riscoprire la relazione dell’ex commissario Luigi Croce sulla situazione finanziaria e gestionale del comune di Messina. Quella relazione dalla quale si evinceva chiaramente il disastro economico di palazzo Zanca, mai nascosto dall’ex magistrato che sin dal suo insediamento aveva sottolineato la necessità di sacrifici, parlando letteralmente di lacrime e sangue . Per settimane di queste carte non si è avuta contezza, né negli uffici del segretario generale, né in quelli della presidenza del consiglio, né al gabinetto del sindaco. A sciogliere il giallo l’ex responsabile dell’aula Giuseppe Previti, che aveva custodito una copia nel suo archivio personale, e che ha anche assicurato di averla inviata a suo tempo in visione a tutti i gruppi. Nel ritrovare il malloppo la stessa Barrile ha scoperto anche che il 27 maggio 2013 Croce aveva chiesto espressamente e con una lettera che il consiglio, già convocato per il giorno dopo, trattasse anche la sua relazione e gli permettesse di esporla. In realtà il commissario avrebbe invocato la dichiarazione di dissesto. Ma questo incontro non avvenne mai, anche a causa della confusione di fine mandato per tutti e dello svolgimento delle amministrative. Quindi cadde il silenzio. A questo punto, il vicesindaco, la presidente, il capo di gabinetto, il segretario generale stanno cercando di capire cosa sia successo al momento del passaggio delle consegne, perché questa relazione sia rimasta nel dimenticatoio per tutto questo tempo e cosa sarebbe successo invece se fosse stata letta prima. Ed è infatti questa la domanda che Emilia Barrile ha rivolto all’amministrazione comunale, contestualmente alla consegna della copia del documento, Adesso l’aula pretende un rapporto dettagliato dall’assessore la bilancio per capire se l’attuale piano di riequilibrio, rispetto a quanto evidenziato dal commissario, sia davvero sostenibile. Davvero una bella tegola questa sulla testa della giunta a cui si aggiunge un’altra richiesta della consigliera del gruppo misto Antonella Russo sull’opportunità di sollevare o sospendere dall’incarico il ragioniere generale Antonino Cama indagato nell’inchiesta sui bilanci del comune dal 2009 al 2011. Questa amministrazione – dice - sin dal suo insediamento ha fatto della trasparenza amministrativa e della discontinuità col passato la sua bandiera, e quindi è più che legittimo pensare ad un’azione concreta in questa direzione.
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