Cento persone. Salvate in mezzo al mare, durante l’ennesimo viaggio della speranza. Molte sono solo di passaggio. In città resteranno soltanto i minori. Messina è solo una tappa del lungo viaggio dei cento migranti di origine sub sahariana arrivati stamattina al molo Colapesce. Fanno parte dei mille recuperati ieri al largo della Libia dalla guardia costiera, intervenuta per salvare i migranti a bordo di tre diverse imbarcazioni.
A Messina sono arrivati a bordo di una motovedetta della guardia di finanza. I più giovani verranno trasferiti all’ex Ipab Scandurra, gli altri andranno a Pozzallo, perché le strutture a disposizione in città – la caserma di Bisconte e il PalaNebiolo – sono già piene.
Lo sbarco è avvenuto nella primissima mattinata di oggi. In porto sono state attivate tutte le procedure del caso, con l’intervento di Prefettura, Questura, Croce Rossa e Asp. C’era meno gente del solito, fuori dal porto. Segno che la città si sta abituando a vedere scene come quella di stamattina, anche se era da un po’ che Messina non veniva coinvolta nella gestione dell’emergenza.
Sono passati quasi quattro mesi dall’ultimo sbarco in città. Era il 26 dicembre, quando arrivò un’altra nave carica di migranti. Quello di oggi è di fatto il primo sbarco del nuovo anno, dopo la fase di stallo coincisa con il periodo più freddo. Succede sempre così. La stagione invernale e il maltempo rallentano la frequenza dei viaggi della speranza. La bella stagione li fa ricominciare. Ed è facile ipotizzare che quello di oggi sia il primo di una lunga serie di sbarchi, perché è chiaro che con condizioni meteo meno severe diventa più facile avvicinarsi alle coste per le barche cariche di migranti in cerca di un futuro migliore.