Per vedere al lavoro il primo operaio bisognerà aspettare il mese di giugno. La procedura ha bisogno di tempi che, più di tanto, non si possono forzare. Al consorzio autostrade è stato fissato il primo appuntamento ufficiale per l'avvio della procedura che dovrà portare alla firma del contratto da 43 milioni di euro con la Toto Generali Costruzioni. Il 13 aprile arriveranno le prime firme propedeutiche anche all'avvio della trasformazione del progetto della messa in sicurezza del viadotto ritiro da definitivo ad esecutivo. Solo a quel punto, dopo la validazione per la quale serviranno altri 10 giorni, potrà essere essere consegnata l'area di cantiere all'azienda abruzzese che inizierà i lavori. Ma sempre solo a quel punto si conosceranno i particolari della procedura di montaggio e smontaggio della imponente struttura. La scelta che verrà presa dall'azienda che ha vinto un appalto integrato, quindi progettazione ed esecuzione dei lavori, avrà importanti ripercussioni sulla vita quotidiana delle decine e decine di famiglie che vivono all'ombra del ponte autostradale.
Dovranno vivere per quanto tempo fuori casa? Dove saranno trasferiti e avranno un rimborso? A tutte queste domande dovranno rispondere Azienda, Cas ma anche Palazzo Zanca che dovrà firmare le ordinanze di sgombero. Un fastidioso inconveniente con cui hanno dovuto fare i conti quelle famiglie che dal 1997 hanno vissuto l'esperienza della costruzione degli attuali svincoli di Giostra. Dopo le perizie ed un rimpallo di responsabilità sui rimborsi fra Comune ed Anas, adesso quegli abitanti, che in taluni casi coincideranno con quelli che saranno sgomberati per la ristrutturazione del viadotto, potranno cominciare a sperar davvero di avere i loro rimborsi. Il consigliere comunale Carlo Abbate ha seguito, con quello di quartiere Benny Fama, la vicenda.