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Cartour “dimezzata”, braccio di ferro

 La mossa della società Caronte-Tourist agita i sindacati. La scelta di dirottare a Catania una nave in servizio sull’asse Messina-Salerno riaccende il ventilatore delle polemiche. Cgil, Cisl e Uil si sono già schierate contro le ordinanze del sindaco. Ora l’analisi trova nuova linfa: «È senz’altro una scelta commerciale ma fatta per riparare all’obbligo imposto dall’amministrazione comunale di poter operare con una nave sola», scrivono Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. «Se l’unico transito consentito resta quello seralea meno che non si pretenda che le navi devono restare ferme agli ormeggi e gli equipaggi disoccupati è logico che un armatore preferisca altri collegamenti». Sotto accusa è «il divieto anacronistico» imposto dalla giunta Accorinti: «Si volevano togliere i tir dal centro, obiettivo nobilissimo e condivisibile, che però cozza con la condizione attuale delle infrastrutture e della viabilità cittadina». Risultato? «Più che mai deludente – aggiungono i tre segretari – slogan e parole non bastano a risolvere una situazione che con Accorinti, come con i suoi predecessori, continua ad avere bisogno di opere e misure adeguate». L’analisi mette il dito sulla piaga: «L’insabbiamento di Tremestieri sarà pure un fatto contingente, ma vogliamo dire una volta per tutte che la condizione ad oggi esistente è da tempo incapace a gestire il traffico da e per il continente?». L’interrogativo è una leva per aprire un altro fronte polemico: «L’Amministrazione comunale nei tanti pellegrinaggi romani non ha ottenuto un centesimo per quelle opere che la città attende». I sindacati allargano la prospettiva per ribadire il ruolo nevralgico del porto di Messina e la sua capacità di attrarre nuovi progetti imprenditoriali. Ma intanto bisogna tamponare la ferita: «Vanno determinate tutte le condizioni per trattenere gli investimenti, garantendo reddito e occupazione anche alle attività portuali che saranno sicuramente colpite». Il sindaco Accorinti non si scompone e ribadisce le sue ragioni: «Non c’è alcun pregiudizio nei confronti degli armatori privati; se spostano una nave a Catania vuol dire che hanno fiutato l’affare. Io devo salvaguardare la vita delle persone e scaricare i tir in pieno giorno nel cuore della città rappresenta un pericolo. Lo dicevo nel 2001, quando da solo protestai all’inaugurazione del primo viaggio della Cartour. Lo confermo oggi. La vita delle persone non è negoziabile». E le critiche dei sindacati? «I nostri compiti li stiamo facendo, il 31 abbiamo consegnato il progetto per Via Don Blasco, su Tremestieri chiederò i poteri speciali per risolvere definitivamente il problema della sabbia. Poi ben venga Caronte-Tourist, l’accoglieremo a braccia aperte. E in ogni caso sono sempre disponibile al confronto».(a.s.)

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