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13 consiglieri chiedono la rimozione dell'assessore Mantineo

Nel mirino del consiglio comunale c’è nuovamente lui, l’assessore alle politiche sociali Nino Mantineo che ottiene così il primato fra tutti gli uomini della giunta Accorinti per le reiterate richieste di dimissioni o di rimozione. Varie le cause, prima l’incidente diplomatico con il prefetto Trotta per la gestione dei migranti, ma, sullo stesso argomento, anche lo scontro con l’esperta Clelia Marano che la porto ad abbandonare l’incarico, poi la confusione generatasi sulla destinazione dei fondi della Tasi, oggi per la sua continua assenza dalle riunioni della commissione consiliare che si occupa di servizi sociali. Nino Mantineo è sempre nell’occhio del ciclone. Oggi a firmare la lettera, inviata al sindaco, affinchè gli revochi il mandato, ben 13 consiglieri, e altri hanno annunciato di volersi accodare, di appartenenza assolutamente trasversale, dal centrosinistra al centro destra, passando dal centro vero e proprio. L’assessore diserterebbe ripetutamente i lavori della commissione per diverse ragioni che spazierebbero dall'idiosincrasia con la presidente Donatella Sindoni, ai suoi impegni familiari e per finire a quelli accademici, essendo professore universitario a Catanzaro. La sua assenza, mancando la parte politica con cui confrontarsi e dalla quale ricevere adeguate risposte e delucidazioni rispetto alle tematiche trattate- scrivono i firmatari- causa l’impossibilità di dare compiutezza ai lavori. La Città - aggiungono i consiglieri- necessità di un assessore full-time e non part-time e la mancanza di ogni suo riscontro svilisce il lavoro dei consiglieri e mortifica le attese dell'intera comunità. Ma ad attaccare l’amministratore non ci sono soltanto i membri dell’aula. Un’altra gatta da pelare è quella dei pagamenti degli stipendi ai lavoratori dei servizi sociali, per alcuni bloccati addirittura da novembre 2014. La FPGIL, ha scritto sia a lui che allassessore al bilancio Guido Signorino  perché convochino un incontro per  discutere dello snellimento dell'iter amministrativo per il pagamento delle fatture alle cooperative, anche in considerazione del fatto che dal primo di aprile vigerà l'obbligo della fatturazione elettronica.  Ci chiediamo- scrive la responsabile Clara Crocè- se il comune sia preparato a questa novità. Nell'era  del digitale - si ha la sensazione che Palazzo Zanca, piuttosto che viaggiare su banda larga – dice- usi ancora il piccione viaggiatore 

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