L'allarme era stato lanciato già parecchi mesi fa. L'intervento tampone di dicembre ha solo allungato i tempi. Ma il pericolo legato all'erosione della costa alle case Raciti di Galati è stato solo posticipato. E si è ripresentato, puntuale, tra ieri sera e stamattina. Lo scirocco ha portato con sé le consueete mareggiate, le onde hanno cancellato la barriera protettiva creata a Natale con il materiale rimosso dal porto di Tremestieri. L'acqua ha raggiunto le case, si è infiltrata sotto i muri, ha riacceso la preoccupazione degli abitanti.
È intervenuta la protezione civile comunale, per verificare le condizioni di sicurezza delle 52 famiglie che abitano nel condominio. L'ingegnere Cortese, accompagnato dal geometra Bottari, ha preso atto della situazione e deciso di correre ai ripari predisponendo un intervento di emergenza. Nel giro di 24 ore davanti alle case verranno sistemati dei massi, con l'obiettivo di proteggerle dalle onde e la speranza che basti a garantire sicurezza agli abitanti. In realtà, la situazione è delicata ma non ancora drammatica. Basta poco, per evitare che degeneri. Ecco perché è stato predisposto questo urgente intervento.
Che resta comunque una soluzione tampone, in attesa del ripascimento e della messa in sicurezza della costa annunciato a novembre dall'assessorato regionale.
Un intervento più volte sollecitato dal consiglio della prima circoscrizione, con in testa Carlo Dainotta che spesso si è occupato della zona. Pochi giorni fa aveva segnalato per l'ennesima volta i rischi alle case Raciti, suggerendo di creare subito una barriera protettiva, sfruttando la sabbia già presente nella zona. L'idea era quella di fare, per una volta, prevenzione. Purtroppo, invece, si continua a intervenire solo quando il problema si manifesta. Navigando a vista, e sperando che la situazione resti sempre sotto controllo.
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